Un corredo ancora intatto in una tomba maschile inviolata è stato scoperto alla necropoli dell’Osteria nel parco naturalistico e archeologico di Vulci.
La sepoltura, risalente alla fine del VI secolo a.C., è venuta alla luce a seguito degli scavi che il personale di Fondazione Vulci sta effettuando nell’area dove nel 2013 vennero rinvenute le celebri Mani d’argento.
Gli archeologi si sono trovati di fronte a oggetti appartenenti al defunto: una lancia e un coltello in ferro, delle coppe in bucchero e d’impasto, una brocca in bronzo e un’olla con all’interno un attingitoio oltre a un piccolo peso in piombo. Tutti oggetti di vita quotidiana che hanno accompagnato il defunto nel suo lungo viaggio nell’aldilà.
“Grazie a questi reperti – ha detto il direttore scientifico del parco, Carlo Casi – riusciamo a ricostruire la storia degli etruschi che vivevano in questo luogo. Le operazioni di scavo andranno avanti fino alla fine dell’anno su tutta questa grande area. Questa è la prima delle grandi scoperte che faremo in questo periodo”.
Autore: Marco Feliziani
Fonte: www.etruriaoggi.it, 18 set 2019