Il Parco Archeologico dell’Antica Kaulonìa, situato a Monasterace Marina in provincia di Reggio Calabria, ha riaperto al pubblico dopo un’importante fase di ristrutturazione e miglioramento.
L’inaugurazione ha visto la partecipazione di figure di spicco come Filippo Demma, Direttore Regionale Musei Calabria, Elisa Nisticò, Direttrice del Museo di Monasterace e del Parco Archeologico, e Rosanna Bacari, Rup dei lavori, tra gli altri.
Elisa Nisticò ha descritto l’evento come un momento di grande soddisfazione: “Dopo i necessari lavori di realizzazione dei percorsi di visita, siamo lieti di poter accogliere nuovamente i visitatori. Il Parco Archeologico è ora completamente rinnovato, con percorsi interni che permetteranno di apprezzare appieno le diverse aree dell’antica città, inclusi il quartiere urbano, il complesso termale con il suo celebre mosaico, il tempio e l’area di San Marco.”
Questo rilancio rappresenta un significativo passo avanti non solo per la città di Monasterace, ma anche per tutta la Calabria, che ora può vantare la completa accessibilità a uno dei siti più affascinanti della Magna Grecia.
Il Parco Archeologico dell’Antica Kaulonìa
Situato presso il promontorio di Punta Stilo, il Parco sorge sui resti dell’antico centro coloniale di Kaulonia, fondato dagli Achei Crotoniati.
Le indagini archeologiche condotte nel secolo scorso hanno permesso di scoprire dettagli importanti sulla vita dell’antica colonia, risalente alla seconda metà del VII secolo a.C. La città era caratterizzata da un’urbanistica ben pianificata, con strade ortogonali e isolati di dimensioni uniformi, tipica dell’epoca ellenistica.
Tra le strutture di maggiore interesse, spicca la cosiddetta “Casa del Drago“, nota per il suo mosaico pavimentale con raffigurazioni di draghi, che oggi si trova esposto nel museo. Inoltre, il Parco ospita i resti di un maestoso tempio dorico periptero, databile tra il 470 e il 460 a.C., realizzato in arenaria e parte di una vasta area sacra utilizzata inizialmente per fini religiosi e poi per attività metallurgiche.
Un’altra scoperta rilevante è l’edificio che, originariamente adibito ad abitazione, fu trasformato nel IV secolo a.C. in un complesso termale. Questo spazio è famoso per il mosaico policromo decorato con draghi e delfini. Successivamente, durante la seconda metà del III secolo a.C., l’edificio divenne un luogo di culto, probabilmente pubblico.
Il Museo, situato a monte della SS 106, offre un’esposizione completa della città antica, includendo le aree residenziali, i luoghi sacri e le necropoli. Tra i reperti più preziosi vi sono elementi di armature e ex voto provenienti dal tempio dorico. Di particolare importanza è la “Tabula Cauloniensis“, una tabula bronzea con un’iscrizione dedicata a Zeus in alfabeto acheo, risalente al 470-460 a.C.
L’area espositiva del museo comprende anche i rinvenimenti subacquei, come basi e sommoscapi di colonne ioniche del V secolo a.C., recuperati dal fondale marino antistante il sito archeologico, che indicano la presenza di un antico molo. Infine, il ritrovamento di anfore piene di pece, sebbene raro, dimostra l’utilizzo della pece bruzia, conosciuta per la sua qualità.
La riapertura del Parco Archeologico dell’Antica Kaulonìa segna un’importante rinascita culturale e turistica per la regione, offrendo nuove opportunità di esplorazione e valorizzazione del patrimonio storico della Magna Grecia.
Fonte: www.lentepubblica.it 2 agosto 2024