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MILANO: Box sotto terra al posto dei mosaici. In pericolo la città romana.,

La Soprintendenza: coinvolte quattro zone storiche. L’antica città romana minacciata dai parcheggi.

Allarme della Soprintendenza ai beni archeologici per tre cantieri del centro storico al lavoro per costruire parcheggi sotterranei
I luoghi a rischio sono piazza Meda, i dintorni di via Brisa, via Zecca Vecchia. Là c’erano edifici del terzo secolo, il Palazzo Imperiale e il Foro Romano.

Straprdomari mosaici del IV sec. d.C., quando Milano era capitale dell’Impero Romano d’Occidente. Il Circo. Lunghe pavimentazioni stradali. E poi gli splendidi ambienti del Palazzo Imperiale. Oggetti preziosi. Vasi. Gioielli. C’è un tesoro inestimabile, ancora tutto da scoprire, pochi metri sotto l’asfalto di Milano, in piazza Meda, tra via Brisa, via Gorani e via Santa Maria alla Porta, in via Zecca Vecchia, in piazza Fontana.

Un tesoro che rischia di essere cancellato per sempre dalla volontà di costruire parcheggi sotterranei e nuovi palazzi senza andare molto per il sottile nel superare le “seccature archeologiche”. Una grande sfida culturale alla quale non potrà sottrarsi il nuovo sindaco Letizia Moratti.
L’allarme lanciato dai comitati dei cittadini è confermato dalla Soprintendenza ai beni archeologici di Milano. «Si sono stabilite localizzazioni dei parcheggi senza tenere conto della carta del rischio archeologico da noi consegnata al Comune nel 2000 -avverte Anna Ceresa Mori, direttore archeologo della Soprintendenza milanese. – Ogni volta che si scava all’interno del perimetro della Milano Romana qualcuno sembra stupirsi di ritrovamenti inaspettati. Ma i ritrovamenti sono sorprese solo per chi pensa di poter costruire parcheggi sotterranei nel cuore del centro storico come se il passato non esistesse. Perché farebbe comodo che non ci fosse niente ad ostacolare lo sfruttamento intensivo del sottosuolo».
Quattro le aree in cui oggi la Milano romana è in pericolo. La prima è piazza Meda, dove sono stati fatti ritrovamenti importanti, come una vasca romana, con dipinti di pregio e muri. Proprio dove l’impresa Codelfa sta realizzando un grande parcheggio sotterraneo. «Nel punto in cui il progetto prevede di costruire la rampa di accesso al parcheggio, verso via Hoepli, abbiamo trovato importanti muri romani- avverte Anna Ceresa Mori. -Resti di edifici del terzo e del quarto secolo dopo Cristo. I committenti in questi casi hanno il coraggio di dire “voi non ce lo avevate detto “. È vero: per avvertirli avevamo scritto tante lettere… Come si fa?»
Alto punto archeologico delicato è l’area compresa tra via Gorani e via Santa Maria alla Porta. Dove un tempo sorgeva il Palazzo Imperiale, a fianco del Circo, tra il 286 e il 402 d.C. Qui un progetto edilizio della Finaval, l’immobiliare della famiglia Feltrinelli, prevede la costruzione di due palazzine residenziali di quattro piani, con box auto e la riqualificazione del quartiere. I lavori sono pronti a partire, in attesa del nulla osta dei beni archeologici. «Dall’epoca della tetrarchia, con Massimiano, Milano diventa sede imperiale, capitale dell’Impero Romano d’Occidente – ricorda Anna Ceresa Mori. – Tutto un settore occidentale della città si trasforma in residenza imperiale. Nella zona del palazzo imperiale sorgeva il Circo, dove si tenevano le corse dei carri. Mentre i combattimenti tra gladiatori, la caccia e l’inseguimento degli animali si teneva nell’Arena, tra via Arena e via Conca del Naviglio. In corrispondenza del Palazzo imperiale ci aspettiamo si possano trovare pavimentazioni in mosaico, oggetti preziosi, ceramiche, oltre alle mura del palazzo. Prima che inizino i lavori sarà necessario accertarsi cosa nasconde l’intera area».

Preoccupazione condivise da Ciro Bonzio, amministratore delegato di Finaval, che sta affrontando con pazienza e grande correttezza i diversi passaggi burocratici. – Ci dicano in tempi ragionevoli se possiamo procedere coi lavori, visto che abbiamo già tutti i permessi comunali. In tre anni hanno già fatto sette saggi senza trovare gran che. Noi siamo naturalmente disposti a modificare il profilo delle palazzine, se necessario. E a fermare i lavori se ritrovano il Palazzo imperiale. In caso contrario perché non lasciarci costruire?»
Altra area critica quella di via Zecca Vecchia. Dove l’azienda Cile spa intende realizzare un parcheggio di 4 mila metri quadri. «Siamo nella zona del Foro Romano. Un’area delicata, dove ci aspettiamo di trovare resti di una strada, probabilmente una fognatura. E anche resti di edifici importanti del primo secolo d.C. Magari un edificio pubblico. Mentre in piazza Fontana un possibile parcheggio minaccerebbe le mura repubblicane e forse altri edifici che non conosciamo».
«Il sottosuolo della città di antica origine è come un gigantesco archivio che conserva la memoria del passato – commenta sconsolata Anna Ceresa Mori. -Una città che vo-glia sfruttare il proprio sottosuolo senza preoccuparsi di ciò è come un uomo che voglia cancellare la propria memoria e quindi la propria identità. I milanesi che protestano dovrebbero riflettere su questo, e prendere coscienza del fatto che il patrimonio archeologico conservato nel sottosuolo è una ricchezza che appartiene a tutti i cittadini. Mentre l’amministrazione comunale dovrebbe per prima farsi carico di questa difesa fondamentale per l’identità della città».


Fonte: La Repubblica 14/06/2006
Autore: Carlo Brambilla
Cronologia: Arch. Romana

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