Si tratta di una tomba rupestre – in parte scavata nel tufo, in parte costruita – rinvenuta nel 1987 nella Necropoli arcaica di Pian di Mola a Tuscania. La tomba, che rientra nel tipo a casa con tetto displuviato, si caratterizza per un imponente portico tetrastilo.
E’ composta da tre camere allineate con due finte porte, a doppie ante e con cornici doriche, disposte simmetricamente ai lati della porta centrale reale. Nell’ambiente centrale (atrio), dotato di banchina funeraria sulla parte di fondo, si aprono le due camere laterali munite di letti.
Davanti alle camere vi è il portico con quattro colonne che attraversa la facciata in senso trasversale per l’intera lunghezza della tomba, decorato con modanature di tipo ionico.
Il tetto è a doppio spiovente con frontoni sormontati da due acroteri a disco; sul colmo del tetto, oltre ad alcuni cippi, vi erano statue acroteriali raffiguranti leoni ruggenti e sfingi. Il tetto piano del portico, raggiungibile tramite una scaletta posta sul lato corto settentrionale della tomba, fungeva probabilmente da terrazzo per il culto funerario ed era arricchito da sculture di felini.
Le sculture che rappresentano animali fantastici e reali presentano forti analogie con la produzione vulcente (maestranze itineranti?).
Dei corredi furono rinvenuti frammenti di ceramica in impasto, in bucchero, a vernice nera, etrusco – corinzia e attica a figure nere. Risulterebbero anche un leoncino e frammenti di una grattugia in bronzo.
La tomba è databile al secondo venticinquennio del VI secolo a.C.
Tombe della specie, con portico a due o più colonne (seppur riferibili al successivo periodo ellenistico) sono state ritrovate anche a Norchia nel settore di tombe a dado della Necropoli del Pile quali ad esempio la Tomba degli Smurinas con portico a cinque colonne e la Tomba Prostilla con vano di sottofaccia retto da due colonne.
Lo sviluppo planimetrico della tomba di Tuscania munita di portico presenta analogie con abitazioni etrusche scavate ad Acquarossa (VI secolo a.C.), costituite appunto da due o tre stanze affiancate precedute da un portico (es. edifici A e C zona F), ritenute più evolute rispetto a quelle prive di portico e tendenzialmente appartenenti a famiglie più benestanti. Anche la residenza signorile di Murlo della fase arcaica (intorno al 590 a.C.) era caratterizzata su ben tre lati (con esclusione dell’ala ovest) da un porticato coperto.
Sulla tomba a casa con portico cfr., tra l’altro:
– Anna Maria Sgubini Moretti, Tomba a casa con portico nella Necropoli di Pian di Mola a Tuscania, in Studi Etruschi, Secondo Congresso Internazionale, Tomo I, 1985, pagg. 321 – 335;
– Tuscania Il Museo Archeologico, Quasar, 1991, pag. 18.
Autore: Michele Zazzi – etruscans59@gmail.com