A seguito di sei campagne di scavo (dal 2020 ad oggi) a San Casciano dei Bagni sono stati messi in luce un complesso santuariale ed una vasca sacra caratterizzati da successive fasi architettoniche dal periodo tardo etrusco alla fase romana (II secolo a.C. – IV secolo d.C.) unitamente ad un rilevante numero di reperti di pregio, in ottimo stato di conservazione. L’uso continuativo delle acque termali è stato confermato anche da strutture medicee del 500.
Il 25 e 26 gennaio 2023 presso l’Università per Stranieri di Siena alla presenza del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si è tenuto un interessantissimo Convegno su “Multiculturalismo e plurilinguismo nello scavo del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni”.
L’evento è stato promosso, organizzato e finanziato dall’Università per Stranieri di Siena, con il patrocinio del Ministero della Cultura, del Comune di San Casciano dei Bagni e dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici e con la direzione scientifica di Jacopo Tabolli assieme a Emanuele Mariotti ed Ada Salvi.
Tra i vari studiosi (ben 54 relatori) è intervenuto anche l’insigne etruscologo Adriano Maggiani con una relazione su “Le iscrizioni etrusche su votivi di bronzo. La divinità e i suoi devoti”.
Allo stato (lo scavo è sempre in corso) nella vasca sacra (termale) sono state rinvenute cinque iscrizioni etrusche. Le epigrafi dedicatorie in oggetto furono realizzate su altrettanti ex voto in bronzo rinvenuti nella parte più antica della vasca (stratigrafia di epoca tardo-etrusca relativa al II – I secolo a.C.). Si tratta di una statuetta di offerente, due teste maschili, una statua femminile panneggiata ed un fanciullo di grandi dimensioni con una bulla al collo.
Con gli ex voto i fedeli intendevano ringraziare la divinità per aver esaudito una preghiera o propiziare l’intervento del nume in loro favore.
Le dediche sono tutte riferite ad una divinità/nume indicata come “Flere” espressione di solito accompagnata da un teonimo al genitivo. Nella fattispecie in quattro delle iscrizioni risulta scritto “Flere Havensl” mentre nella quinta (nel piccolo bronzetto di offerente) vi è il solo lemma “Flere”.
Le epigrafi in due casi presentano l’offerta in forma attiva (X ha donato alla divinità … qualcosa) ed in altri due in forma passiva (in nome di X qualcosa è stato donato alla divinità …)
In un caso il donatore sarebbe un individuo di Chiusi ((Marcni Clantisa) in altri tre casi si tratterebbe di soggetti provenienti da Perugia (persac, persile).
Sugli scavi del santuario è in fase di pubblicazione il volume “Il santuario ritrovato. Nuovi scavi e ricerche al Bagno Grande di San Casciano dei Bagni” a cura di Emanuele Mariotti e Jacopo Tabolli, editore sillabe.
Di seguito immagini degli scavi, di alcuni bronzi etruschi ritrovati nel santuario e delle slides sulle iscrizioni etrusche proiettate durante il convegno.
Autore: Michele Zazzi – michele.zazzi@alice.it