Nel territorio di Asciano, accanto al podere del Molinello e presso le cave di travertino di Serre di Rapolano, nel 1940 fu individuata un‘imponente struttura funeraria etrusca. Le campagne di scavo condotte tra gli anni Sessanta ed Ottanta del Novecento hanno portato alla luce un tumulo (detto del Molinello) del diametro di circa 50 metri.
La struttura, a pianta circolare e delimitata da un tamburo, fu realizzata sul banco di pietra naturale appositamente spianato, con utilizzo, per la costruzione delle camere e del tamburo, del travertino ricavato dalle vicine cave.
All’interno del tumulo vi sono quindici tombe databili tra la fine del VII ed il I secolo a.C. Le più antiche (ultimi decenni del VII – ed inizi del VI secolo a.C.) sono quelle denominate B (articolata in tre ambienti successivi in asse), L, E e Q con pareti realizzate a lastroni verticali. Di tipologia affine sono le tombe D, N, e O, databili entro la metà del VI secolo a.C. Le tombe costruite con lastre poste in piano si riferiscono alla seconda parte del VI secolo a.C.; la tomba H , in particolare, aveva copertura a falsa volta. Le tombe A ed F sono le più recenti (IV – I secolo a.C.) e furono realizzate con blocchi di pietra e coperte con volta a botte.
Nel dromos della tomba B vi era il coperchio di un’urna bisome acefala. Nell’area della medesima tomba B furono ritrovate un busto acefalo che impugna con la destra un bastone e due teste di pietra calcarea di produzione chiusina; le sculture, collocate nel dromos, probabilmente rappresentano gli antenati del fondatore della tomba.
Nella tomba L furono rinvenuti frammenti di lamine d’oro e di argento e parti di alabastra e aryballoi.
Dalle tombe B, G e H provengono una fibula aurea, un bacile di bronzo con protomi di grifo e laminette d’oro e di rame decorate a sbalzo.
Nelle tombe E e Q furono trovati calici in bucchero, una pisside in avorio e 64 rocchetti.
Le tombe A ed F hanno restituito numerose urne cinerarie (alcune delle quali inscritte) della famiglia dei Marcni che era la proprietaria del tumulo. All’apertura della tomba A negli anni sessanta furono rinvenute sette casse di urne (sei iscritte) e ben trenta coperchi (quindici inscritti) di travertino e di tufo: per spiegare tale significativa differenza numerica si è pensato che le gran parte delle casse fossero andate distrutte in quanto realizzate in materiale deperibile (legno).
I reperti recuperati (tra cui anche materiali preziosi, oggetti metallici e ceramiche di provenienza greco orientale) unitamente alla monumentalità del tumulo attestano il grande prestigio sociale della famiglia titolare della struttura funeraria che con tutta probabilità, oltre essere proprietaria dei terreni agricoli circostanti, avrà avuto un ruolo importante anche nella gestione dei traffici commerciali tra la costa e l’interno.
I corredi rinvenuti sono esposti in gran parte al Museo Civico Archeologico e di Arte Sacra Palazzo Corboli di Asciano.
Sul tumulo del Molinello cfr., tra l’altro:
– In viaggio con i grandi archeologi Sulle tracce degli Etruschi nelle Terre di Siena, Silvana Editoriale, 2010, pagg. 95 e ss,;
– I Centri Archeologici della Provincia di Siena a cura di Elisabetta Mangani e con la collaborazione di Silvia Goggioli, 1986, pagg. 87 e ss.;
– Sito della Fondazione dei Musei Senesi: il tumulo del Molinello ad Asciano.
Di seguito le immagini della planimetria, del tumulo del Molinello, del busto acefalo e di una testa maschile.
Autore: Michele Zazzi – etruscans59@gmail.com