Nel 1997 alla periferia sud – orientale di Prato in una zona pianeggiante compresa fra l’abitato di Gonfienti ed il corso del Bisenzio nell’ambito di lavori di sbancamento per la realizzazione di opere idriche a servizio dell’Interporto della Toscana Centrale emersero resti di antichi insediamenti.
Gli scavi condotti successivamente hanno evidenziato stanziamenti che vanno dall’età del bronzo (metà del II millennio a.C.) al periodo romano.
E’ stato possibile individuare anche un grande centro etrusco del periodo arcaico (fine VI, inizio V secolo a.C.) in posizione rilevante nell’ambito di una estesa rete di contatti commerciali e culturali ed in particolare con funzione di controllo sulla principale via di transito tra il territorio di Fiesole, Artiminio e l’Etruria padana.
L’abitato, che si caratterizzava per l’impianto ortogonale, aveva strade realizzate con piccole pietre e frammenti fittili compattati senza uso di leganti sulle quali si affacciavano edifici delimitati da canali drenanti.
Nel settore sud-orientale (lotto 14), a lato di una strada della larghezza di circa sette metri e mezzo, è stato rinvenuto un complesso edilizio – detto Edificio 1 – di circa 1400 metri quadrati (in un primo momento si era pensato a più edifici finitimi), a pianta approssimativamente quadrata, composto da vari ambienti che si affacciavano su un cortile scoperto centrale. Le stanze erano distribuite su quattro ali: più basse quelle poste ad est ed ovest, più alte, e probabilmente a due piani, le ali realizzate a nord e sud.
L’ingresso al centro del lato sud era fiancheggiato da due ampie botteghe di forma rettangolare con ingressi indipendenti. Dall’entrata dell’edificio tramite un corridoio si accedeva al cortile posto al centro del complesso abitativo ove era stato realizzato un pozzo a bocca circolare in prossimità di un angolo. Il cortile era circondato da un porticato sui quattro lati con colonne di legno. Lo strato di crollo del tetto del porticato ha consentito di “ricostruire” un tetto a due spioventi con tegole e coppi, coppi di colmo ed antefisse a forma di palmetta e di testa femminile (menadi?) entro nimbo a conchiglia.
Il triclinium doveva essere posto nella parte settentrionale accanto ad un vano di servizio. In questi ambienti sono state ritrovati bacili su alto piede di bucchero, kyathoi con anse a corna tronche e cave e coppe di ceramica attica. Tra queste anche una kylix attica a figure rosse, databile al 475 – 450 a.C., attribuita al pittore Douris forse decorata con rappresentazione di Teseo e Piritoo (che secondo il mito scesero agli inferi per rapire Persefone) preceduti da Eros alla guida di un carro.
Sull’ala ovest vi erano due ambienti attigui interpretati come dispensa e cucina (tracce di bruciato sul pavimento) ove è stato ritrovato anche un lucernario con coperchio manovrabile dal basso mediante un bastone. Negli ambienti vi erano ceramiche di impasto per la preparazione, conservazione e cottura dei cibi quali contenitori ansati, piatti, mortaio, bacile con umbone, olle con coperchio, orci.
L’ala nord era decorata sul culmine del tetto con statue in terracotta (di cui restano frammenti), analogamente al palazzo di Murlo.
L’edificio era anche dotato di sistemi di drenaggio delle acque (fogna e scannafossi laterali).
I reperti del sito sono conservati presso il Museo Archeologico di Gonfienti a Campi Bisenzio.
Per completezza si precisa che un ulteriore edificio residenziale è stato parzialmente scavato in altra zona dell’aerea archeologica di Gonfienti, nel cd. Bacino di compenso. Si tratta anche in questo caso di una dimora con al centro un cortile scoperto sul quale si aprono una serie di vani.
Sull’abitato di Gonfienti e sull’edificio 1 cfr, tra gli altri:
– Gonfienti Etruschi in pianura in Archeologia Viva marzo/aprile 2024, pagg. 40 e ss.;
– Guida al Museo Archeologico di Gonfienti Dall’età del bronzo all’insediamento Etrusco e Romano a cura di Francesca Bertini, edifir Edizioni Firenze, 2002, pagg. 40 e ss.;
– Gabriella Poggesi Gonfienti (Prato) insediamento estrusco sul Bisenzio in Etruschi Viaggio nelle terre dei Rasna, Electa, 2019, pagg. 348 e ss..
Di seguito le immagini dei resti dell’abitato di Gonfienti, delle fondamenta dell’edificio 1, di antefissa a testa di menade, della tegola lucernario, di kyatos con anse a corna tronche e della coppa attribuita a Douris.
Autore: Michele Zazzi – etruscans59@gmail.com