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Michele Zazzi. Il gioco del kottabos.

kottabos

kottabosIl kottabos era un gioco con il vino praticato in Sicilia (ove forse aveva avuto origine), in Grecia ed in Etruria durante il banchetto ed il simposio dal VI al III secolo a.C.

Per quanto risulta dalle fonti vi erano almeno due diverse modalità di gioco.

Un tipo consisteva nel lanciare le ultime gocce di vino rimaste nella coppa contro piccoli vasi messi a galleggiare in un recipiente pieno d’acqua, con il fine di colpirne il maggior numero.

Un’altra modalità (particolarmente attestata da riproduzioni su vasi di ceramica a figure rosse nonché da alcuni reperti della specie rinvenuti in Etruria e conservati al Museo Archeologico di Firenze ed al Museo Archeologico dell’Umbria a Perugia) consisteva nel lancio da parte dei giocatori del residuo della bevanda contro un dischetto (plastinks) posto in bilico su un’asta metallica (di circa 1 metro e 50 / 2 metri) terminante con una base, con lo scopo di farlo cadere su un altro piattello più grande che era fissato alla metà dell’asta. Negli esemplari rinvenuti in Etruria l’asta generalmente termina con una figura umana (o un satiro) che a sua volta regge il dischetto.

kottabosAl vincitore spettava un premio.

Il giocatore, di solito semi sdraiato sulla kline, stava appoggiato sul gomito sinistro e con la destra faceva roteare la tazza con l’indice della mano sull’ansa della coppa e lanciava il getto di vino verso il bersaglio.

Il lancio del vino però poteva essere effettuato anche stando in piedi.

In Etruria si trovano rappresentate entrambe le posizioni del lanciatore: nella tomba tarquiniese Cardarelli (parte finale del VI secolo a.C.) una figura maschile stante è rappresentata nell’atto di lanciare il vino con la coppa; sulla parete della tomba Querciola I (databile alla metà del V secolo a.C.) sempre a Tarquinia, uno dei commensali disteso sulla kline sta dando il colpo alla coppa.

kottabosDi seguito immagini del gioco del kottabos riprodotto su ceramica a figure rosse, sulla tomba Cardarelli e di parte dell’attrezzatura utilizzata per il gioco proveniente dal territorio di Perugia  e Vetulonia.

kottabosAutore: Michele Zazzi – michele.zazzi@alice.it

 

 

 

 

 

 

 

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