Il 25 novembre 2023 a Chiusi presso la Sala conferenze del Chiostro di San Francesco è stata presentata una nuova proposta di ricostruzione del cippo maggiore del Tumulo di Poggio Gaiella.
L’importante progetto è stato realizzato grazie alla proficua sinergia tra il Museo Nazionale Etrusco, il Comune di Chiusi e i volontari del Gruppo Archeologico Città di Chiusi.
L’imponente monumento funebre (diametro m 90, altezza m 15) è posto a 3 km a nord da Chiusi; al suo interno vi furono realizzate circa 30 tombe e venne utilizzato dagli ultimi decenni del VII secolo a.C. fino al periodo ellenistico. All’esterno del tumulo in tempi diversi sono state portate alla luce sculture a tutto tondo (tra cui leoni e sfingi) e frammenti di alcuni monumenti circolari (almeno quattro) a bassorilievo in pietra fetida.
La nuova ipotesi ricostruttiva è stata curata dal Prof Adriano Maggiani e realizzata per quanto concerne la ricostruzione e la trasposizione grafica da Giuseppe Venturini, restauratore del Museo Nazionale di Chiusi.
Lo studio si è basato sui pezzi originali conservati presso il Museo chiusino (ritrovati nel corso degli scavi Clelia Laviosa del 1962) ed i calchi dei rilievi (rinvenuti negli scavi Pietro Bonci Casuccini 1839-1840) custoditi presso il Museo Archeologico Regionale A. Salinas di Palermo (che nel 1865 acquistò la collezione Casuccini di cui facevano parte).
Il monumento, databile agli inizi del VI secolo a.C., è stato collocato nella sezione del Museo di Chiusi dedicata alle sculture locali.
L’opera era composta da almeno tre diversi dischi sovrapposti di grandezza decrescente, una sorta di monumento a gradoni (con diametro di circa 2,50 m alla base ed altezza di 1,50 m). Era completamente decorato a bassorilievo.
Sulla faccia verticale, partendo dal basso, vi erano una teoria di cavalieri in corsa, una sfilata di armati stanti (opliti muniti di elmo, scudo ed asta corta) con suonatore di tibia ed un gruppo di danzatrici (con lungo peplo cinto in vita e mantellina chiusa sul davanti). Le superfici orizzontali dei primi due dischi erano decorate con vegetali stilizzati (catena di fiori di loto e palmette). Nel disco superiore per quanto è stato possibile comprendere (si tratta della novità principale dell’ipotesi ricostruttiva) vi doveva essere rappresenta una scena di battaglia con guerrieri in lotta.
Alla luce di quest’ultima tesi si ritiene che le sculture a tutto tondo (in particolare le sfingi) ritrovate nel sito non fossero collocate sulla sommità del monumento (come invece si era pensato inizialmente).
Il monumento circolare di Poggio Garella (unitamente ai resti degli altri tre) costituisce un unicum dell’architettura funeraria etrusca del periodo arcaico e viene interpretato come copertura di una tomba a pozzo o segnacolo di una sepoltura aristocratica. Per completezza si segnala un monumento funerario similare proveniente da Chianciano; si tratta di un lastrone discoidale con decorazioni orientalizzanti sulla faccia superiore e con bordi lisci.
Sul cippo circolare del tumulo di Poggio Gaiella cfr., tra gli altri:
– post pubblicati sul sito internet del Museo Nazionale Etrusco di Chiusi;
– il sito internet del polomusealetoscana.beni culturali.it;
– Adriano Maggiani, I monumenti (semi)circolari di Poggio Gaiella, in Il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi tra storia e collezioni, SeB Editori, 2012, pag. 39 e ss.;
Autore: Michele Zazzi – etruscans59@gmail.com