Sulla Collina del Poggione a Castelnuovo Berardenga negli anni 1980 -1985 (la zona era già stata fatta oggetto di segnalazioni archeologiche negli anni Settanta) furono scavate tre tombe etrusche a camera del periodo Orientalizzante ed arcaico. Le pareti e la pavimentazione erano realizzate in lastre di travertino proveniente da Rapolano.
La tomba A (camera di m. 2,45 x 5,40), che conservava le sepolture di un uomo e di una donna, ha restituito un corredo principesco. L’alto rango del defunto è testimoniato da elementi di un carro in ferro e bronzo a due ruote (rivestimenti, parapetto, cerchioni, mozzi, etc …), frammenti di due scudi in bronzo decorati a sbalzo, due punte di lancia, numerosi coltelli e spada in ferro a lama corta. Del prestigioso corredo facevano parte anche un pettine ed una pisside in avorio, un cofanetto in lamina di bronzo decorato a sbalzo, parti di vasi di bronzo, buccheri, vasi decorati a fasce rossastre, unguentari etrusco – corinzi, rocchetti e fusaiole.
Gli elementi del carro in particolare sono stati oggetto di un approfondito studio che ha poi portato al restauro ed all’ipotesi ricostruttiva del reperto che è stato integrato con una struttura in legno.
Ad avviso degli studiosi si tratterebbe di un calesse (carpentum) piuttosto che di un currus, carro da guerra e/o da parata (ipotesi che era prevalsa all’epoca del ritrovamento).
Il carro probabilmente aveva cassa parallelepipeda, aperta davanti e dietro, con la seduta collocata all’altezza dei bordi, con uno spazio nella parte posteriore (per il trasporto di cose o persone) e con le ruote in posizione centrale rispetto al telaio.
Il reperto, trainato da due cavalli, permetteva di viaggiare seduti e di percorrere ad andatura veloce (dimensioni delle ruote) anche lunghi tratti. Il carro forse poteva essere usato dal proprietario per raggiungere i suoi possedimenti; tale ipotesi potrebbe trovare conferma nei dati ricavati dalle sepolture con carro in Italia, che dimostrano che non sempre il calesse era esclusivo del mondo femminile.
Gli altolocati personaggi deposti nella tomba A del Poggione facevano parte dell’aristocrazia locale (l’abitato di Piano Tondo in prossimità appunto della collina del Poggione) che fondava le proprie ricchezze sul controllo della via del Fiume Ombrone, itinerario privilegiato per le comunicazioni tra l’Etruria costiera e quella settentrionale.
Il calesse e gli altri reperti della tomba A del Poggione sono conservati al Museo Civico Archeologico e d’Arte Sacra di Asciano (presso Palazzo Corboli).
Sulla necropoli del Poggione e sul calesse della tomba A cfr., tra gli altri:
– Case e Palazzi d’Etruria, Electa, 1985, pagg. 159 e ss.;
– I Centri Archeologici della Provincia di Siena, 1986, pagg. 96 e ss.;
– www.finestresullarte.it – Siena: il prezioso carro del principe etrusco visibile al pubblico 9 agosto 2017.
Di seguito le immagini del carpentum del Poggione.
Autore: Michele Zazzi – etruscans59@gmail.com