Presso il Museo Claudio Faina di Orvieto è esposto un cippo a testa elmata (si tratta di un unicum o quasi) proveniente da una tomba della necropoli orvietana di Crocifisso del Tufo.
La Tomba del Guerriero fu scoperta nel novembre 1880 da Riccardo Mancini.
Il reperto funerario era posto sulla copertura della tomba a doppia camera, costruita in blocchi di tufo, con ricco corredo (vasi attici a figure nere e rosse, buccheri ed oreficerie).
La volta era crollata e tra i cippi che vi erano sopra (ben 13), fu appunto rinvenuto (nel 1881) anche il segnacolo in oggetto raffigurante il defunto, con iscrizione onomastica incisa sull’elmo Larth Cupures Aranthia = Larth Cupures, figlio di Aranth.
Secondo un’interpretazione (Adriano Maggiani e Giuseppe Maria Della Fina) la famiglia del defunto, che era di origine sabina, si sarebbe trasferita a Veio e poi Larth si sarebbe spostato a Velzna.
Il cippo funerario, in tracheite (cm 75 x cm 56), riproduce seppur grossolanamente i lineamenti di un uomo, un guerriero che calza un elmo di tipo corinzio con cimiero.
Il monumento sarebbe databile al 530-520 a.C.
Un cippo a testa elmata analogo – forse proveniente anch’esso da Orvieto – è conservato al Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Quest’ultimo cippo (cm 43 x cm 34) sarebbe databile all’ultimo quarto del VI scolo a.C.
Di seguito immagini della tomba del Guerriero, del cippo esposto presso il Museo Claudio Faina di Orvieto e del cippo conservato presso il Museo Archeologico Nazionale di Firenze.
Autore:
Michele Zazzi – etruscans59@gmail.com