L´antica Zancle, riaffiora dalla terra, dagli strati di terreno e pietre che nei secoli l´hanno ricoperta. La storia di Messina emerge da un cantiere edile tra la via La Farina e la via Samperi per testimoniare un rito che potrebbe fare nuova luce sulla colonizzazione greca.
«È un ritrovamento eccezionale – dichiara la direttrice del Servizio archeologico della Soprintendenza Giovanna Maria Bacci – Secondo i primi studi effettuati sui reperti ritrovati, si tratterebbe di un´area relativa al rito di fondazione della città di Zancle, da parte dei coloni greci che approdarono sulle spiagge messinesi alla fine dell´VIII secolo a. C.».
Gli scavi a Palazzo Colapesce hanno individuato un´area sacra comprendente due tempietti e un altare sacrificale. Continuando lo scavo, è venuto alla luce un tumulo di forma ellittica di grandi dimensioni, costituito da un fitto pietrame, che sigillava una grande buca, sul fondo della quale sono stati ritrovati ossa animali e una grande quantità di materiale ceramico ricomponibile (crateri, coppe, piatti) databile fra la fine dell´VIII e l´inizio del VII secolo.
All´interno della buca veniva acceso il rogo della celebrazione. Una volta spento il fuoco, la buca veniva riempita di vasellame, e poi il tutto veniva ricoperto con le pietre. È la prima volta che questo rito viene documentato in Sicilia.
Fonte: La Repubblica Palermo, 16/01/2008
Autore: Giovanna Betto
Cronologia: Arch. della Magna Grecia