La scoperta mette in discussione le teorie sulla colonizzazione delle Americhe.
Alcuni geoarcheologi hanno scoperto nel Messico centrale impronte di piedi di esseri umani che risalirebbero a circa 40.000 or sono, contraddicendo così le precedenti teorie sulla prima colonizzazione delle Americhe. I ricercatori sperano che questo ritrovamento aiuti a fare luce su una delle questioni più controverse e dibattute della storia americana: chi sono stati i primi a raggiungere il continente, e come ci sono arrivati?
Le impronte erano state scoperte in una cava abbandonata nei pressi della città di Puebla da Silvia Gonzalez e David Huddart della John Moores University di Liverpool e da Matthew Bennett dell’Università di Bournemouth nel settembre 2003, ma solo quest’anno i ricercatori hanno completato la loro datazione.
Nella prima fase dello studio, i ricercatori avevano studiato 269 impronte, sia di animali sia di umani, trovate vicino al vulcano di Cerro Toluquilla, nel bacino di Valsequillo. In seguito, nell’area sono stati identificati ulteriori siti con impronte. Grazie a un finanziamento del Natural Environmental Research Council, Gonzalez e colleghi potranno ora eseguire indagini più estensive per confermare i risultati iniziali e anche per calcolare l’altezza, il passo e l’andatura della popolazione umana di 40.000 anni fa. Le ricerche forniranno anche indizi sulla relazione fra questi primi americani e la megafauna allora presente (mammut, cammelli e altri grandi animali).
“Le impronte sono state preservate come fossili nella cenere vulcanica – spiega Gonzalez – insieme a quella che era la linea costiera di un antico lago vulcanico. Le variazioni climatiche e l’eruzione del Cerro Toluquilla hanno fatto crescere e calare il livello del lago, esponendo così lo strato di cenere vulcanica”. La scoperta è stata presentata a Londra in occasione della Royal Society Summer Exhibition (dal 4 al 7 luglio).
Fonte: Le Scienze on line 06/07/05
Cronologia: Arch. Precolombiana