A partire dal Medioevo, il predominio della società patriarcale nel mondo ha causato guerre, violenze, abusi sessuali e ha quasi portato alla distruzione del nostro pianeta. Nel tentativo di bilanciare tale squilibrio, sembra si stia sviluppando una maggior comprensione di alcune antiche immagini intagliate nella pietra, raffiguranti personaggi femminili completamente nudi.
Dopo esser passate inosservate e ignorate per secoli e secoli, queste immagini sono state riscoperte nelle chiese più antiche, sui castelli medievali e sulle tombe di vescovi cristiani.
Si tratta di un segnale che ci raccomanda di prestare maggiore attenzione al lato femminile della pische umana?
Quest’opera è uno studio di questi misteriosi intagli, della loro storia, della loro ubicazione, del loro significato psicologico. Chiamate Sheela na gig, queste figure esibiscono e mettono in risalto i loro organi genitali, come simboli della fertilità e della nuova vita.
Originariamente, nella società preceltica, le Sheela simboleggiavano Dio nel suo aspetto di “Grande Madre”; in seguito, i Celti le integrarono nella loro religione druidica per farle poi diventare parte integrante del Cristianesimo celtico. Successivamente, la vittoria della Chiesa di Roma su quella celtica trasformò pian piano la Divina Megera in una prostituta. Ma per gli Irlandesi, la Sheela ha sempre personificato la terra, il paesaggio e la fertilità.
Oggigiorno, queste immagini si trovano nei primi insediamenti monastici dell’Irlanda, della Scozia, del Galles, dell’Inghilterra, e lungo i principali percorsi di pellegrinaggio tracciati sul continente europeo dai missionari irlandesi.
L’antropologia, l’archeologia, la mitologia, la storia e la psicologia sono state combinate assieme per dar vita a questo primo studio moderno su tale argomento.
Info:
Edizioni Arkeios
Euro 24,90
224 pagine – 20 illustrazioni
Mail: info@ediz-mediterranee.com
Link: http://www.edizionimediterranee.it