La città di Matera ed in particolare Porta Postergola continua a stupire. Dopo l’annuncio del 7 maggio scorso relativo al ritrovamento di un affresco di una crocifissione presumibilmente del 1500 che ha fatto subito confermare la presenza di un edificio sacro le operazioni di scavo che sono proseguite in questa settimana hanno confermato che l’edificio sacro è più grande di quanto si intravedeva inizialmente, le pareti intorno sono affrescate, la crocifissione non è l’unica pittura muraria presente ma ce ne sono altre. Di seguito l’annuncio del sindaco di Matera Domenico Bennardi dopo il nuovo sopralluogo effettuato nel pomeriggio e il video che illustra le nuove scoperte pubblicato dal Comune di Matera.
“Dai lavori in corso nell’area di Porta Postergola continuano ad affiorare nuove importanti scoperte che aumentano la meraviglia e la sorpresa. Prima l’antico basolato, un muro di sostegno più arretrato rispetto al muraglione che si affaccia sul torrente gravina, poi un edificio sacro con un pregevole affresco, una crocifissione presumibilmente del 1500 e ora stanno venendo fuori altre testimonianze della nostra storia. Come sapete l’Amministrazione Comunale di Matera ha voluto che sin da subito l’indagine archeologica andasse avanti alla scoperta di nuove testimonianze delle nostre radici. Grazie al lavoro attento dell’archeologa (Isabella Marchetta ndr) e delle maestranze sta venendo fuori un nuovo disegno di questa area. Accanto e sotto il convento di Santa Lucia e Agata stanno emergendo ritrovamenti straordinari. L’edificio sacro è più grande di quanto si intravedeva inizialmente, le pareti intorno sono affrescate, la crocifissione non è l’unica pittura muraria presente ma ce ne sono altre. Ci sono affreschi di scene religiose che saranno descritte dagli storici dell’arte con precisione, come si può notare dalle immagini di oggi. Il nostro compito a questo punto, una volta stabilite le modifiche al progetto di pavimentazione e aver consentito di portare alla luce questi tesori nascosti, deve essere quello di valorizzare questo sito e renderlo fruibile. Siamo in un luogo incredibile, strategico, tra il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso, affacciato sulla Gravina e prospiciente sulla Murgia. Dobbiamo puntare tantissimo sulla scoperta archeologica, sulla conservazione e valorizzazione e sulla fruizione. Siamo già al lavoro per fare questo. Siamo già in contatto con il Ministero dei beni culturali affinchè possano essere stanziati finanziamenti adeguati e necessari per portare a termine questo lavoro che sta regalando alla città e al mondo intero le bellezze del passato”.
Le nuove scoperte non fanno altro che confermare le ricerche storiche di Mathera con il probabile ritrovamento di Sant’Eustachio de Posterga”.
Nel corso dei lavori di sistemazione dell’area di Porta Pistola, l’archeologa Isabella Marchetta, responsabile archeologa del cantiere, ha disvelato numerose emergenze quali fosse granarie, murature di contenimento e i resti di un edificio di culto con la presenza di almeno un affresco databile alla fine del Cinquecento. La notizia è stata ufficializzata oggi, a valle di un sopralluogo effettuato dal Sindaco Domenico Bennardi e dal Sovrintendente Francesco Canestrini.
L’area è stata oggetto di una ricerca storica confluita in un articolo di Raffaele Paolicelli, pubblicato nel numero 2 della rivista Mathera del dicembre 2017. Veniva in quella sede per la prima volta proposta la corretta ubicazione della chiesa di San Eustachio de Posterga, fino ad allora ritenuta contigua alla Cattedrale, e che invece Paolicelli localizzava proprio nell’odierno piazzale di Porta Pistola, nelle immediate vicinanze dell’ex convento di S. Lucia. Il rinvenimento odierno è una insperata conferma delle bontà delle ricerche storiche condotte dal gruppo di studio della rivista tramite fonti archivistiche, bibliografiche e indagini del territorio. La corretta intuizione andrà adesso corroborata e approfondita dall’indagine archeologica e storica che sarà opportunamente eseguita dalla dottoressa Isabella Marchetta.
L’auspicio è che si possano recuperare celermente ulteriori fondi per la prosecuzione degli scavi, e che il bene possa restare fruibile e non sia nuovamente interrato, operando le opportune varianti al progetto.
L’articolo di Paolicelli in cui nel 2017 si localizzava proprio nel punto dell’odierno rinvenimento la chiesa di S. Eustachio de Posterga, è disponibile, nello spirito di massima divulgazione che informa Mathera, come tutti i contenuti pubblicati in forma cartacea da almeno dodici mesi.
Leggi allegato: Mathera2-Paolicelli-Chiesa-di-sant-eustachio-de-posterga
Fonte: www.sassilive.it, 14 mag 2021