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MARSALA (Tp). Nella città del vino c’è un luogo nascosto sottoterra.

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Marsala, antica Lylibeo, è una città ricca di testimonianze delle dominazioni della Sicilia. Grazie alla posizione territoriale e alle fortificazioni di epoca cartaginese, riuscì a resistere alle invasioni di Dionigi il Vecchio, Pirro e dei Romani. Ed è di epoca romana proprio la Villa Romana con i mosaici, il complesso edilizio più significativo di quell’epoca, situato sul lato nord-ovest del parco archeologico, poco distante dal Museo.
Il blocco di una intera insula, delimitato da due strade lastricate, è stato scoperto poco prima del 1939. Si tratta di un’unica lussuosa abitazione, provvista di ambienti spaziosi, con un impianto termale e una ricca pavimentazione a mosaico. La Villa fu identificata nel 1939 dagli archeologi Jole Bovio Marconi e Giuseppe Agosta, soprintendente onorario alle Antichità.
Di grande richiamo artistico-culturale è certamente la visita alla “Grotta della Sibilla” nella Chiesa di San Giovanni al Boeo, che si può effettuare dal martedì al venerdì dalle 9 alle 13, rivolgendosi al personale di custodia del Museo. La “Grotta della Sibilla” è uno dei luoghi più suggestivi del Parco di Capo Boeo, e la testimonianza archeologica più antica della diffusione del Cristianesimo nella città romana di Lilibeo.
Caratterizzata dalla presenza di acque sorgive, nell’immaginario collettivo è legata sia al mito della Sibilla pagana che al culto di Giovanni Battista, il santo al quale è dedicata sin dal XII secolo la soprastante chiesetta. Immancabile, per gli appassionati di archeologia e storia dell’arte, la visita all’Ipogeo di Crispia Salvia, in Via Massimo D’Azeglio, 41.
Scoperto nel 1994 a seguito della demolizione di un edificio, l’Ipogeo, che rappresenta un importante monumento situato nella Necropoli di Lilibeo, si può visitare dal martedì al venerdì, dalle 9 alle 13, su prenotazione chiamando allo 0923.952535.
La città di Marsala è un incredibile museo archeologico a cielo aperto per molti versi ancora in buona parte da scoprire. Ciò che è stato ampiamente indagato è invece il Decumano Massimo, la strada più importante della città, con il suo lastricato che rappresenta l’elemento monumentale che qualifica Lilibeo romana come una delle più importanti città della Sicilia e del Mediterraneo centrale.
Tra il V e il VII sec. d.C., il decumano di Lilibeo viene destinato ad una funzione di tipo funerario, totalmente opposta a quella originaria di sede di attività quotidiane; viene, infatti, costruita una chiesa con abside che occupa in larghezza l’intera carreggiata della strada romana e le lastre pavimentali vengono obliterate da numerosi piani di calpestio in terra battuta che determinano la cancellazione definitiva della più antica via monumentale romana.
Fondamentale, per la città odierna, è adesso recuperare ciò che rischia di essere definitivamente perduto, e rendere accessibile a tutti il patrimonio artistico e ambientale che possiede. L’Area Archeologica di Lilibeo si può visitare domenica e festivi dalle ore 9 alle ore 12.30 e dal martedì al sabato dalle ore 9 alle ore 16.30. L’ingresso è gratuito da Piazza della Vittoria solo per la passeggiata alla Plateaia Aelia dalle ore 9 alle ore 17.

Autore: Jana Cardinale

Fonte: www.balarm.it, 26 gen 2020

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