Lo scorso aprile le autorità egiziane hanno annunciato la scoperta sulla riva Ovest di Luxor dei resti di una città risalente a 3400 anni fa, battezzata subito dalla stampa “La città dorata di Luxor”.
Il ritrovamento è avvenuto nell’area desertica collocata tra i resti del tempio dei milioni di anni di Amenofi III, contrassegnato dai c.d. colossi di Memnone, e quello di Ramesse III (Medinet Habu), a sud. Lo scavo, iniziato nel settembre 2020, era inizialmente teso ad individuare il tempio funerario di Tutankhamon che si supponeva collocato in quest’area. La missione egiziana si è invece imbattuta nei resti di un cospicuo insediamento risalente alla diciottesima dinastia. E’ stata finora scavata solo una parte della città che ha prodotto numerose iscrizioni con il nome Amenofi III e alcune con quello di Amenofi IV, più noto come Akhenaton.
La città, il cui nome egizio è traducibile come l’ “Ascesa di Aton” era già nota agli studiosi da riferimenti documentali. All’epoca di Amenofi III, che si ritiene l’abbia fondata a supporto del suo enorme tempio funerario, era un grande insediamento amministrativo e artigianale. Il suo nome fa intuire come già Amenofi III mostrasse particolare attenzione al culto dell’Aton, il disco solare, prima che il figlio lo proclamasse l’unico dio degli egiziani.
L’importanza della scoperta, che non ha in realtà prodotto oro o gioielli, è evidente se si pensa quanti siano rari gli antichi insediamenti ritrovati in Egitto e come, ancor più rari, siano quelli che hanno conservato strati archeologici relativamente inalterati, con resti importanti per ricostruire la vita quotidiana degli antichi egizi. Da qui la grande importanza di “Ascesa di Aton” il cui scavo e studio potrà anche chiarire l’ancora nebuloso periodo storico che precede e segue l’esperienza amarniana.
Dopo soli sette mesi di scavi sono stati individuati diversi palazzi, aree e quartieri di abitazione e di laboratori per la produzione di cibo e di oggetti di vario tipo. Il quartiere amministrativo e residenziale presenta case di discreta dimensione ed era recintato da un muro a “zig-zag” che in alcuni punti si eleva per oltre 3 metri. La presenza di un unico ingresso fa pensare che il complesso fosse stato progettato per contenere una zona protetta, con la possibilità per le autorità di controllare gli ingressi e le uscite di persone e materiali.
Quado Akhenaton spostò la capitale religiosa ad Amarna, città che fondò e che dedicò al dio Aton, il centro perse di importanza, per poi avere un nuovo periodo di sviluppo quando, prima Tutankhamon, poi Ay e Horemheb, avviarono la restaurazione religiosa a favore degli antichi dei.
(foto: https://english.ahram.org.eg/News/408778.aspx)
Autore: Marina Celegon