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MANZIANA (Rm). Il sito etrusco del Casale delle Pietrische.

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manzianaPer raggiungere il Casale si esce da Manziana in direzione di Bracciano e s’imbocca sulla destra la provinciale 2c in direzione di Sasso e dell’Aurelia. Percorsi 4,6 km si devia a destra su Via del Casale delle Pietrische e si procede per 1,6 km su fondo stradale molto rovinato e pieno di buche, costeggiando il muro di recinzione dell’aeroporto militare “Oscar Savini”. La strada termina davanti al Casale.
Il Casale è stato ristrutturato dall’Università Agraria ed è disponibile per iniziative che abbiano come scopo la conservazione e conoscenza della natura e delle tradizioni locali.
Si segue la pista sterrata sulla destra del casale. Si deve aprire e richiudere con cura i cancelli di legno ed evitare di disturbare gli animali al pascolo. La pista si dirige a nord-ovest traversando un’area di affioramenti rocciosi. Tra queste rocce, si va alla ricerca delle ‘pestarole’.
Sono la combinazione di due vasche scavate nella roccia e comunicanti tra di loro attraverso un foro. La prima ha forma rettangolare ed è seguita dalla seconda, di forma circolare, sfalsate in altezza. Questi palmenti rupestri sono gli antenati dei moderni impianti di pigiatura dell’uva e di trattamento del mosto, preliminari alle operazioni di vinificazione.
Una vicina e ben visibile tettoia protegge una tomba etrusca. È nota come la “Tomba del Pero” per la sua vicinanza ad un pero selvatico. La sepoltura sotterranea ha un lungo corridoio d’ingresso (dromos), introdotto da tre scalini. La camera sepolcrale è unica e dispone di due letti funebri. All’ingresso è ancora conservato uno dei massi rettangolari che serviva a sigillare la sepoltura una volta terminati i riti religiosi.
Si cambia poi decisamente direzione e si segue la pista tratturale che volge a sud. Una depressione segnata dal passaggio degli animali raggiunge nel sottobosco un fontanile formato da due lunghe vasche. Varcato agevolmente il fondo del fosso delle Pietrische risaliamo all’aperto in una zona di pascoli molto godibile, popolata di bovini ed equini.
Si va ora alla ricerca della seconda tomba etrusca, detta della Torara, con evidente riferimento al locale allevamento di bovini. Si raggiunge una strada sterrata che scende da destra (nord-ovest). Su di essa (o sul sentiero appena prima) si varca il fosso ed il successivo cancello. La si lascia subito per seguire il sentiero di sinistra, chiuso dall’ennesimo cancello, che introduce un corridoio erboso scoperto ed allungato, parallelo al fosso e fiancheggiato da recinti di legno per la custodia notturna degli animali.
manzianaIn fondo, in una radura, diventa progressivamente visibile la tettoia che protegge il sito etrusco. La “Tomba della Torara” ha un ingresso discendente a dromos con sette scalini. Dalla camera centrale si diramano altre quattro camerette, due laterali e due centrali. Il particolare più curioso è la presenza dei ‘troni’, sorta di poltrone di tufo predisposte forse per gli antenati e le divinità infere che proteggevano il corpo.
La tomba riproduce l’abitazione del vivo. Il soffitto è eseguito a doppio spiovente con una trave centrale (columen) accuratamente scolpita. Le camere sono ‘singole’ e hanno cioè un solo letto funebre e sono precedute da porte trapezoidali con un fregio che disegna l’ingresso nel regno dei morti. Particolari che fanno pensare che la tomba appartenesse ad una famiglia benestante, probabilmente proprietaria di vasti terreni e coltivazioni.

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                                 Le “pestarole”

Fonte: blogcamminarenellastoria.wordpress.com

Segnalazione: Cinzia Loi

Per approfondimento, vedi allegato: IL SITO ETRUSCO DEL CASALE DELLE PIETRISCHE

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