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MAIORCA (Spagna). Scoperte 90 anfore romane di 1.700 anni: moltissime sono intatte e forse “piene”.

maiorca

Un vero e proprio tesoro archeologico composto da oltre 90 anfore romane è stato trovato nei pressi della costa dell’isola di Maiorca, in Spagna. Si tratta del carico di una piccola imbarcazione mercantile, molto probabilmente affondata durante un viaggio tra Roma e la Penisola Iberica, o tra l’isola e la Spagna continentale.
A rendere particolarmente suggestivo questo ritrovamento, il fatto che buona parte delle anfore – la cui età è stimata in 1.700 anni – è ancora intatta e sigillata. Ciò significa che anche ciò che si trova al loro interno (molto probabilmente prodotti alimentari) potrebbe essersi almeno in parte preservato fino ad oggi.
Le anfore sono state scoperte grazie a una spedizione scientifica approntata molto rapidamente questa estate, dopo il ritrovamento (avvenuto a luglio) di alcuni cocci e frammenti del carico da parte di un abitante dell’isola spagnola, Felix Alarcón. Quando la notizia è giunta agli studiosi, l’Instituto Balear de Estudios en Arqueología Marítima (IBEAM) ha organizzato un’ispezione certosina dell’area interessata, e a soli 50 metri dalla costa di Can Pastilla Beach sono stati trovati i resti dell’imbarcazione romana con il suo prezioso carico ancora nella stiva.
La barca affondata a Maiorca era di piccole dimensioni, dato che misurava appena 10 metri di lunghezza per 5 di larghezza. Poiché larga parte delle fragili anfore era ancora integra, gli archeologi guidati dal professor Sebastian Munar ipotizzano che l’imbarcazione non sia affondata a causa del maltempo – come una tempesta – o di un attacco violento da parte di un nemico, ma forse per un danno allo scafo che l’ha fatta riempire d’acqua lentamente, o magari per una sommossa degli uomini a bordo.
Forse non sapremo mai cosa è accaduto, ma alcune indicazioni potrebbero giungere dall’analisi dei resti. Ciò che conta è che il carico è giunto intatto fino a noi.
Le anfore recuperate con estrema delicatezza dalla stiva sono state trasferite al Museo di Maiorca, e sono state collocate all’interno di vasche di desalinizzazione per evitare che la terracotta si spacchi una volta asciugatasi l’acqua. Al loro interno è probabile che ci siano olio, vino e forse il garum, una salsa di pesce fermentato tipica della regione iberica che veniva molto apprezzata dai romani. Nei prossimi mesi gli archeologi pubblicheranno un articolo su questo affascinante ritrovamento.

Autore: Andrea Centini

Fonte: www.scienze.fanpage.it, 3 ott 2019

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