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MADRID. Per Cristo il mago. Il mistero del vaso greco

Le acque del Mediterraneo hanno restituito un antico vaso proveniente dall’ Asia Minore e datato I secolo a.C.. Il reperto reca un’ iscrizione in greco: «Dia Chrstou o goistais».
La scritta sarebbe precedente al 50 d.C. e secondo gli studiosi potrebbe essere tradotta: «Per Cristo il mago». L’ affascinante ipotesi dell’ archeologo francese Franck Goddio, presidente dell’ Istituto europeo di archeologia sottomarina, è che si tratti del più antico riferimento a Gesù mai ritrovato. Più vecchio di quelli contenuti nelle lettere di San Paolo.
Da ieri il vaso, che appartiene al Cairo, si trova a Madrid, dove sarà esposto fino al 26 novembre nella mostra «Tesori sommersi d’ Egitto».

Nel 2000 Goddio, che da decenni scandaglia i fondali del tratto di costa davanti ad Alessandria d’ Egitto e nella baia di Abukir, annunciò che meno di 10 metri sotto la superficie del mare c’ era una grande città.
I templi e i monumenti, disse, sono dell’ antica Alessandria. Da allora i ritrovamenti di reperti non si sono mai interrotti: statue di Iside, sfingi di granito, fino a questo vaso.
Un’ ipotesi è che fosse usato in riti divinatori: si versava dell’ olio all’ interno, e le «curve» disegnate dal liquido venivano interpretate da un aruspice. In questo caso, la parola «Cristo» potrebbe indicare il nome del celebrante oppure il Messia invocato dal mago per legittimare i suoi poteri.


Fonte: Corriere della Sera 19/09/2008
Autore: Mario Porqueddu
Cronologia: Arch. Greca

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