Sarà ufficializzata nel congresso sull’archeologia in programma in gennaio a Firenze l’eccezionale scoperta di un’area sacra che contiene, tra l’altro, il tempio ligneo del 180 a.C. e altri due templi in pietra trovati nell’area del cantiere del casello della Firenze-mare al Frizzone, tra Capannori e Porcari, a due passi dalla Pompei rurale delle cento fattorie di epoca etrusco-rornana.
Del ritrovamento però già si parla negli ambienti scientifici e tra amministratori e forze imprenditoriali lucchesi, impegnati a sostenere l’opera di recupero, anche per scongiurare che la Soprintendenza revochi l’autorizzazione al cantiere del casello.
Secondo i calcoli del dott. Giulio Ciampoltrini, responsabile dello scavo per conto della Soprintendenza, è stato per ora valutato dagli archeologi solo un terzo della grande area.
Andranno avanti contestualmente i lavori per il nuovo casello autostradale lungo la Firenze-mare al Frizzone e gli scavi per riportare alla luce il tempio ligneo del 180 a.C., che pare unico in Italia e forse in Europa, e l’intera area sacra nella quale nei decenni fino al 90 a.C. erano sorti altri due templi in pietra.
Amministratori, forze imprenditoriali e culturali sono d’accordo: va assolutamente valorizzata e sfruttata una scoperta che ha del sensazionale, evitando inutili contrapposizioni fra Società Autostrade e Soprintendenza archeolgica. E contribuendo alle spese necessarie per arrivare a rendere fruibile questo patrimonio.
La proposta di sintesi è stata avanzata dal sindaco di Porcari e assessore privinciale, Luigi Rovai, in un incontro di pochi giorni fa con i rappresentanti della società autostradale.
«Abbiamo constatato che il casello in costruzione è chiaramente delimitato da un perimetro autostradale. all’interno del quale non si può accedere – spiega Rovai -. Ma al tempo stesso abbiamo convenuto che la struttura che proteggerà il tempio ligneo dovrà essere fruibile. Per questo ipotizziamo una sorta di museo sotterraneo, che sorgerà sotto l’area del casello, al quale si dovrà poter arrivare attraverso un tunnel di collegamento.
«A carico degli enti e di altri soggetti locali dovrebbero essere la realizzazione dell’accesso esterno e il completamento del museo sotterraneo, che sarà la porta che immette nell’area delle cento fattorie di epoca romana, la Pompei rurale. Autostrade invece dovrebbe provvedere a realizzare il sistema grezzo di protezione del tempio e si è impegnata a quantificare i costi per l’intervento complessivo. Vedremo poi come ripartirli».
Provincia, Comuni di Porcari e Capannori, ma anche Associazione Industriali e Fondazione Cassa di Risparmio sembrano più che disposti a contribuire perché si possa sfruttare un’opportunità rara che non solo attirerebbe su Lucca l’interesse della comunità scientifica e un intenso flusso di turismo, ma servirebbe anche da promozione per una produzione agricola ed enologica certificata dai reperti di 2500 anni. Convinto fautore della valorizzazione della scoperta è anche il sindaco di Capannori, Giorgio Del Ghingaro: «Ho parlato con l’ing. Giovannercole che cura il cantiere per Autostrade e non ho ravvisato alcuna intenzione di trascurare l’eccezionale risvolto archeologico che viene fuori dagli scavi – sogtiene -. Da parte della società c’è disponibilità a realizzare una tettoia o altri sistemi perché lo scavo nell’area sacra possa continuare, senza che siano necessarie interruzioni. Non è da escludere che il tempio e gli altri reperti possano in un primo tempo essere destinati a strutture coperte comunali, ma finito il restauro il materiale dovrà tornare al suo posto, in un museo sotterraneo che valorizzi l’enorme patrimonio di cui disponiamo. Il Comune è ovviamente disposto a fare la sua parte, con tutti gli altri soggetti locali interessati. E mi auguro anche che le opere necessarie siano sostenute da una grande mobilitazione”.
Fonte: Il Tirreno 28/11/2006
Cronologia: Arch. Italica