Si riaccende la scintilla della speranza per l’avvio di una campagna di scavi nella zona di accesso da Lentini alla zona archeologica e al futuro parco.
L’Amministrazione comunale ha elargito un contributo di 4 mila euro, aderendo così alla richiesta della Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’Università di Catania, che si è proposta di coordinare i lavori nell’area della porta nord, individuata una ventina di anni fa, dopo che precedenti indagini archeologiche eseguite dall’Università di Catania negli anni ’50 del secolo scorso avevano consentito di mettere in luce soltanto un tratto meridionale delle fortificazioni urbane e una delle due porte descritte dallo storico Polibio.
L’area interessata dalle indagini rimaste incomplete, è stata nuovamente invasa della vegetazione, in attesa da circa 15 anni di nuovi finanziamenti che consentissero di riprendere i lavori nel punto in cui erano stati interrotti.
E’ stato proprio questo elemento ad aver stimolato il progetto promosso dal direttore della Scuola di Specializzazione di Archeologia prof. Massimo Frasca, che ha richiesto all’Amministrazione di Lentini di finanziare con un modesto contributo una iniziativa dal forte contenuto didattico e formativo, dalle ricadute positive sul turismo e sulla città.
D’altro canto sia l’Università di Catania, che la Soprintendenza di Siracusa, da sempre sono presenti a Leontinoi con ricercatori e studenti. L’intesa tra le due massime istituzioni culturali del territorio garantirà nuove e più interessanti scoperte, facendone protagonisti gli studenti della Scuola e dei corsi di laurea in Lettere di Catania e in Beni Culturali di Siracusa.
«Un piccolo contributo, a fronte delle risorse assai più cospicue che sarebbero necessarie per riportare alla luce l’antica Leontinoi», dichiarano il sindaco Alfio Mangiameli e l’assessore alla Cultura Angelo Maenza.
Alcuni anni fa Provincia regionale di Siracusa e Comuni di Lentini e Carlentini concordarono lo stanziamento in bilancio di somme da impiegare in una serie di interventi necessari per rendere fruibile al pubblico l’incomparabile sito. L’iniziativa, tra la delusione generale non ha sortito alcun effetto.
Si auspica ora che si possa instaurare una fattiva collaborazione tra i tre enti per potere aprire scelte importanti per la valorizzazione di una struttura così unica e tutta da scoprire, anche sulla scorta del piano di finanziamenti europei, all’interno dei quali sono previsti bandi per la valorizzazione dei beni culturali.
Fonte: La Sicilia 06/01/2009
Autore: Gaetano Gimmillaro
Cronologia: Arch. della Magna Grecia