Ad ascoltarla si rischia di restar delusi, ma è pure sempre una voce che si è spenta 3 mila anni fa a parlarci. E’ la voce di Nesyamun, il cui corpo è custodito da circa due secoli nel museo di Leeds, che un team di ricercatori dell’università di Londra è riuscito a ricostruire fino a restiturne il timbro alle nostre orecchie. E’ un audio che dura meno di un secondo ma ha tutto il fascino del suono che proviene dalla bocca di un uomo vissuto nell’Antico Egitto.
Lo studio pubblicato su Scientific Reports spiega che si tratta delle spoglie di un sacerdote morto a un’età stimata attorno ai 55 anni, con gengive malate e denti consumati, la cui gola con laringe è stata ricostruita attraverso Tac e stampante in 3D così da riprodurre la voce.
Se i ricercatori, guidati da David Howard e John Schofield, sono riusciti a replicarne il tratto vocale è grazie alla mummificazione che ha fatto sì che i tessuti molli siano rimasti intatti nel tempo. Al di là della curiosità di poter ascoltare una voce del passato, lo studio sulla mummia egizia ha permesso di confrontare il tratto vocale di Nesyamun a quello degli uomini di oggi, dimostrando che era decisamente più piccolo.
Fonte: www.larepubblica.it, 23 gen 2020