Quattro articoli pubblicati in un supplemento al numero di agosto/novembre 2004 della rivista “Current Anthropology”, curato da O. Bar-Yosef del Peabody Museum dell’Università di Harvard, forniscono nuove informazioni sulle origini e la diffusione dell’agricoltura in Europa, grazie all’uso di raffinate analisi regionali e nuove tecniche metodologiche.
Peter Rowley-Conwy scrive che i dati accumulati negli ultimi 15 anni nell’Europa nord-occidentale indicano uno scenario differente da quello comunemente accettato: anziché una graduale instaurazione di un’agricoltura di sussistenza in Gran Bretagna, Irlanda e Scandinavia meridionale, il processo fu una “rivoluzione” rapida, forse a causa della scarsità di risorse locali o di rapidi cambiamenti ambientali.
Natalie D. Munro presenta un plausibile background per la sequenza di eventi che ha portato alle coltivazioni intenzionali.
Gli archeobotanici Sue Colledge, James Conolly e Stephen Shennan hanno analizzato i semi e i resti di piante non coltivate trasportate dalle prime popolazioni agricole nel Mediterraneo orientale.
Ron Pinhasi e Mark Pluciennik, infine, hanno studiato la diffusione dell’agricoltura usando un approccio biologico.
L’analisi craniometrica di diversi campioni del paleolitico, del mesolitico e del neolitico fornisce informazioni sulla dispersione delle popolazioni ed è consistente con la tesi che gli agricoltori dell’Anatolia si spostarono in Europa relativamente in fretta.
Fonte: Le Scienze on line
Cronologia: Preistoria