Archivi

Larissa Bonfante. Vestire all’etrusca.

bonfante

A giudicare dalla varietà di indumenti raffigurati con abbondanza di dettagli nella produzione artistica degli Etruschi, questo popolo risentì di molteplici influenze culturali, anche in fatto di moda. Tanto che, se un vestire “all’etrusca” c’è stato, non sarebbe possibile immaginarlo fuori dal contesto delle relazioni commerciali e dei frequenti scambi tra i popoli del Mediterraneo e del Vicino Oriente.
È il caso delle diverse varianti del chitone, veste di origine greca, ma anche di acconciature come la lunga treccia portata sulla schiena, di derivazione orientale, o del tutulus di importazione greca, declinato però secondo forme tipicamente locali.
Per individuare i tratti più autoctoni della moda etrusca, Larissa Bonfante compie un’articolata analisi dei suoi sviluppi dall’VIII fino al V secolo a.C. Lo fa attraverso un ricco percorso iconografico che segue l’evoluzione dei singoli capi di vestiario, calzature, ornamenti e pettinature, sui quali le fonti scritte hanno lasciato scarse notizie.
È grazie agli artisti, infatti, che conosciamo il gusto per il lusso che portava gli Etruschi a adornarsi di gioielli e accessori; l’abitudine di vestire indumenti cuciti su misura in opposizione a quelli ampi e fluenti dei Greci; la riluttanza nei confronti della nudità di questi ultimi e la passione per una vasta gamma di cappelli in contrasto con l’uso greco di andare a capo scoperto; o, ancora, l’usanza femminile di indossare abiti che altrove erano riservati agli uomini, come la tebenna semicircolare, il mantello corto infilato alla rovescia e le calzature con i lacci.
Usanza che rifletteva la libertà di cui godevano le donne nella vita pubblica e nella società rispetto ad altre civiltà coeve.
Per Bonfante l’abbigliamento diventa un documento storico importante per datare i reperti e attribuire un sesso, un rango sociale e perfino un nome alle figure rappresentate. Se la moda degli Etruschi è espressione delle influenze assorbite dai modelli greci e vicino-orientali e trasmesse poi al mondo romano, questa polarità non esclude lo spazio di uno stile specificamente etrusco.

Sommario:
PREFAZIONE ALL’EDIZIONE ITALIANA — Elena Pontelli
PREFAZIONE ALL’EDIZIONE AGGIORNATA
INTRODUZIONE
Tavola cronologica riassuntiva dell’abbigliamento etrusco e greco
1. TESSUTI E MOTIVI TESSILI
I tessuti – I tessuti a quadri – Decorazioni applicate – Bordi decorati – Altri motivi decorativi – Conclusioni
2. PERIZOMI E CINTURE
Il perizoma nel Mediterraneo – Il perizoma etrusco – Rappresentazioni – Conclusioni
3. CHITONI E TUNICHE
Il chitone in Etruria – Fase I: il VII e gli inizi del VI secolo a.C. – Fase II: il chitone ionico – Fase III: il chitone del periodo classico – Fase IV: il chitone ellenistico – Conclusioni
4. MANTELLI
Fase I: il VII secolo a.C. – Fase I: gli inizi del VI secolo a.C. – Fase II: la seconda metà del VI e gli inizi del V secolo a.C. – Fase III: il periodo classico – Fase IV: il periodo ellenistico – Conclusioni
5. SCARPE
Fase I: il VII secolo a.C. – Fase II: l’influenza ionica (550-465 a.C.) – Fase III: il periodo classico – Fase IV: il periodo ellenistico – Conclusioni
6. CAPPELLI, ACCONCIATURE E BARBA
Fase I: il periodo orientalizzante e il primo periodo arcaico – Fase II: il tardo periodo arcaico (550-475 a.C.) – Fase III: il periodo classico – Fase IV: il periodo0 ellenistico – Conclusioni
7. INFLUENZE STRANIERE E STILI LOCALI
Mode reali – Convenzioni artistiche – Origini e originalità
APPENDICE I – APPENDICE II
SAGGIO BIBLIOGRAFICO (2003)

Info:
Johan & Levi editore, Milano. 2023
tel +39 02 382 73 006 – info@johanandlevi.comwww.johanandlevi.com
16,5×24 cm – 304 pagine – 147 immagini – € 38,00

Per acquisto, vai a >>>>>>>>>>>>>>>>

Segnala la tua notizia