Un antico molo di pietra, dei pali d’attracco e perfino una piroga in legno. Sono i ritrovamenti della campagna di scavo ricca di soddisfazioni condotta dall’Università Ca’ Foscari di Venezia, sotto la direzione del prof. Sauro Gelichi, nella località “Le Mure” di Jesolo,
Nella mattinata di mercoledì 5 febbraio è stato fatto il punto sulle indagini archeologiche dell’estate scorsa, realizzate grazie anche all’Amministrazione Comunale che ha investito, permettendo ai ricercatori di gettare nuova luce sulla storia della città.
I nuovi scavi hanno permesso di portare alla luce i reperti a ridosso del Canale di San Mauro. L’area è occupata per la maggior parte dalle murature pertinenti all’edificio religioso del complesso di San Mauro. Le strutture appena riportate alla luce corrispondono in toto a quelle fotografate nel 1954 da G. Longo che per la prima volta aveva indagato questa zona.
Tuttavia, l’accurata analisi stratigrafica e le nuove metodologie messe in campo dall’équipe di Ca’ Foscari hanno portato all’individuazione di almeno tre momenti costruttivi distinti, relativi al complesso di San Mauro. Appartenente all’ultima di queste fasi, databile all’XI secolo, è stata rinvenuta una splendida vera da pozzo alla veneziana, perfettamente conservata, all’interno del chiostro.
L’ipotesi più verosimile è che inizialmente l’area fosse occupata da una chiesa con funzione di pieve, attorno alla quale si è ampliata un’area cimiteriale usata dagli abitanti di Equilo.
In una fase successiva, il complesso si è ampliato e trasformato, dotandosi oltre che della chiesa, anche da un poderoso campanile e da ambienti monastici.
Di importanza straordinaria il ritrovamento, a sud-ovest del sito, a ridosso del Canale di San Mauro, le cui tracce sono ancora ben evidenti dalle foto aeree, di un molo in pietra, affiancato da pali d’attracco in legno (bricole) e da una piroga scavata in un unico tronco di quercia (monossile).
Questa scoperta eccezionale, al momento solo parzialmente indagata, è un unicum tra i rinvenimenti di scavo dell’archeologia italiana, e merita di essere indagata esaustivamente nel prossimo futuro.
Il lavoro degli archeologi di Ca’ Foscari consentirà di gettare nuova luce sulle complesse e insospettabili dinamiche ambientali e di insediamento che hanno coinvolto questo luogo dall’età tardoantica alla fine del medioevo.
Fonte: www.genteveneta.it, 5 feb 2020