Quando fu ravvisata la sorprendente coincidenza della scultura romanica con le immagini dell’antica arte mesopotamica, non pochi archeologi e storici si dedicarono con fervore all’esplorazione del nuovo territorio di studi.
Ma solo il giovane Baltrusautus doveva individuare il complesso e occulto reticolato di vie che aveva messo in contatto due mondi così distanti nel tempo e nello spazio.
E il saggio in cui condensò i suoi studi, apparso nel 1934, non mancò di produrre un effetto dirompente nel mondo della storia dell’arte, rivelandosi subito, nella sua “prodigiosa rapidità”, un’opera fondamentale.
Info:
Editore Adelphi, Milano, pp. 260, 101 ill. b/n, 34 tavv.f.t., € 26.
Fonte: Il Giornale dell’Arte 01/10/2006