Non solo le fondamenta, ma anche una serie di manufatti d’oro, figurine di culto e il frammento di una preziosa lettera ebraica incisa sulla terracotta, una delle più antiche mai finora ritrovate.
Un team di ricercatori della Hebrew University di Gerusalemme e della Southern Adventist University nel Tennessee ha ritrovato quello che credono essere il tempio di Lachish, una delle più importanti città cananee della Terra di Israele durante il Medioevo, regno di Giuda, aprendo una finestra sulla società che lì abitava in quell’epoca.
Lo studio appena pubblicato rivela per la prima volta in assoluto l’esistenza di un vasto tempio risalente al dodicesimo secolo avanti Cristo in quello che oggi è il Parco Nazionale di Tel Lachish, vicino all’attuale città di Kiryat Gat.
Il libro biblico di Giosuè racconta la storia dell’ingresso degli antichi israeliti nella Terra Promessa dopo un soggiorno di 40 anni nel deserto. E «questo scavo mozzafiato ci ha dato la possibilità di riportare alla luce un tempio cananeo in Israele. Ciò che abbiamo trovato getta nuova luce sulla vita in quella regione», ha detto il professor Yosef Garfinkel dell’Istituto di archeologia della Hebrew University di Gerusalemme. Ora solo il tempo potrà dire quali altri tesori nasconde l’antica città sepolta di Lachish.
La parte anteriore del complesso è caratterizzata da due colonne e due torri che conducono ad una grande sala. Il santuario interno ha quattro colonne portanti e diverse «pietre in piedi», che potrebbero essere state rappresentazioni degli dei del tempio.
Oltre a queste rovine archeologiche, il team ha ritrovato calderoni di bronzo, gioielli ispirati a Hathor, pugnali e teste d’ascia ornate con figure di uccelli e scarabei, una bottiglia placcata in oro con il nome di Ramses II e due statuine in bronzo che assomigliano a delle «divinità armate».
Fonte: www.lastampa.it, 26 feb 2020