Iraq. Un team di archeologi russi dell’Istituto di Archeologia dell’Accademia di Scienze ha da poco fatto una scoperta davvero emozionante: è stato riportato, infatti, alla luce un sito che potrebbe risalire a più di 4000 anni fa. Si trova nel deserto meridionale iracheno e conta di una sezione muraria – pertinente ad un tempio largo 4 metri – e dei resti di un porto marittimo. La misteriosa città è nel Governatorato di Dhi Qar, un tempo cuore dell’antico impero sumero. Sono stati anche rinvenuti manufatti significativi: una punta di freccia, tracce di stufe tandoor e statuette in argilla a forma di cammello, risalenti alla prima età del ferro.
L’area di Tell al-Duhaila, dove è stato portato avanti lo scavo, è una zona ricchissima di siti archeologici: se ne contano oltre mille, tra i quali la Grande Ziggurat di Ur, di epoca sumera, e la tomba reale. I tesori, ora di nuovo in superficie, sono simili a quelli trovati nella tomba di Tutankhamon in Egitto. Alexei Jankowski-Diakonoff, capo della missione di scavo russa, ha spiegato che i lavori hanno avuto avvio nell’aprile 2021 con il primo ciclo completo di ricerca archeologica nella Mesopotamia meridionale per poi aggiungere: “La città scoperta è un insediamento urbano a Tell al-Duhaila, situato sulle rive di un corso d’acqua. Secondo le speculazioni iniziali, la città potrebbe essere la capitale di uno stato fondato in seguito al crollo politico che ha portato alla fine dell’antica era babilonese (intorno alla metà del secondo millennio a.C.)”. Un crollo talmente fatidico da provocare la distruzione sistematica della realtà urbana della civiltà sumera.
Si potrebbe così aprire una pagina sconosciuta nella storia e mettere a fuoco il passato remoto della più antica culla civile del pianeta terra.
Se Jankowski-Diakonoff ha avanzato la speranza di “trovare documenti caratterizzati dalla scrittura cuneiforme in un contesto archeologico indisturbato”, Amer Abdel Razak, direttore delle antichità a Dhi Qar, ha specificato: “La città scoperta si trova a 70 chilometri a sud-ovest della città di Nasiriyah nella depressione di Sulaibiya, che ospita un gran numero di siti archeologici non scavati. È vicino alla città di Eridu – la più antica e più grande città dove si dice che i re siano scesi dal cielo, secondo le leggende sumere”.
Nel mese di ottobre, A Dhi Qar si aspettano con entusiasmo le equipe di università e musei internazionali, ben 10 missioni italiane, americane, francesi, britanniche e russe.
Questa scoperta, bisogna sottolineare, è essenziale anche per permettere ai curiosi di tutto il mondo e agli appassionati studiosi del Medio Oriente di immaginare come la morfologia geografica antica di questa area fosse completamente diversa da quella attuale. Gaith Salem, professore di storia e civiltà antiche all’Università Al-Mustansiriya, ha enfatizzato proprio questo punto. La sconosciuta capitale doveva essere solo una delle tante città sumere ad affacciarsi su un porto di navi, la maggior parte aveva infatti una vista sul mare, ma oggi è difficile da credere essendo l’area completamente mutatasi in un vasto deserto.
Autore: Giorgia Basili
Fonte: www.artribune.com, 22 lug 2021