Ci sarà un compito in più per gli oltre tremila militari italiani impegnati in Iraq, specie per i quattrocento carabinieri acquartierati nel centro di Nassiriya: fare la guardia ai luoghi archeologici che dalla biblica Ur dei Caldei sino ai siti sumeri e assiro-babilonesi sparsi a raggiera per un’ottantina di chilometri furono la culla della civiltà.
“Spero di contattare presto i comandanti italiani per intrecciare il massimo della cooperazione – dice il direttore del museo locale, Amir Al-Hamdani – Mi rendo conto che i militari sono impegnati nella pacificazione del Paese. Ma se non aiuteranno a impedire il saccheggio, un patrimonio unico per la storia umana andrà perduto”. ……
Anche la protezione dei siti archeologici è un segnale che il processo di pacificazione va avanti. “Per un mese i ladri hanno avuto il tempo di saccheggiare a loro piacimento i 612 siti della nostra regione, che vanno dal periodo preistorico agli ultimi anni dell’era pre-islamica. Gli americani in un primo tempo difesero solo Ur. Ai primi di maggio istituirono pattuglie con i 109 uomini sotto il mio controllo per fermare i ladri”, racconta Al-Hamdani. Ora lui vorrebbe tornare nel suo ufficio al museo, che dal 28 marzo ospita il comando Usa. Anche per questo cerca il contatto con i Carabinieri. “Mi dicono che saranno loro a insediarsi al museo entro 15 giorni. Spero mi concedano una stanza dove coordinare il lavoro di protezione dei siti”.
Fonte: 39 dal Corriere della Sera
Autore: Redazione
Cronologia: Archeologia Partico-Sasanide