25 documenti su tavolette di legno sono stati rinvenuti nel fortino romano di Northumberland, la zona chiamata Vindolanda, in Inghilterra, al confine con la Scozia, nell’area del Vallo di Adriano che fu fatto erigere dall’imperatore Adriano nel 122 d.C. per segnare il confine tra la Britannia occupata dai romani e la Caledonia rimasta ai barbari.
Le ha scoperte Andrew Birley il figlio di Robin l’archeologo direttore dei lavori, che nel 1992 scoprì a Vindolanda numerosi e importanti lettere dell’epoca romana (oggi custodite al British Museum insieme a quelle ritrovate dal 1973 ad ora) che gli esperti definirono le tavole trovate come il tesoro archeologico più importante proveniente dalla Gran Bretagna.
Sulle orme della scoperta del padre, ha recuperato 25 tavolette, lettere scritte su pezzi di quercia o betulla, conservati in buono stato e ora pronte per essere decifrate, probabilmente databili intorno al I secolo d.C. Un ritrovamento “che aspettavo da una vita” pezzi di legno, sottilissimi e su cui erano incisi alcuni testi con inchiostro, erano disposti in un tratto di quattro metri e posizionati in profondità, come “se qualcuno li avesse nascosti lì per noi” è il commento di Birley.
«Nel 1992 ebbi la fortuna di essere coinvolto quando mio padre scavò le tavolette e speravo, ma non me lo aspettavo veramente, di scoprire un’altra collezione di documenti un giorno. Adesso mio padre sta un po’ male di salute, ma quando sono tornato a casa aveva aperto una bottiglia di champagne». Nei nuovi documenti ritorna una vecchia conoscenza degli archeologi, il decurione Masclus, lo stesso che nei documenti ritrovati 25 anni fa chiedeva rifornimenti di birra per i suoi uomini. Sono grandi quanto una cartolina e contengono lettere, liste e corrispondenza personale. Le tavole dovranno essere analizzate agli infrarossi per decifrarne la scrittura, ma alcune di esse appaiono in parte già traducibili.
Rispetto ad altri documenti romani scritti su tavolette rivestite di cera quelli ritrovati a Vindolandia erano utilizzati per le comunicazioni più importanti anche se il tono è spesso informale e personale per raccontare la vita di tutti i giorni dei legionari di stanza al Vallo di Adriano. Secondo gli esperti i nuovi frammenti “ci aiuteranno a capire la vita dell’Impero e forse emergeranno nuovi nomi nella storia della Gran Bretagna romana.
Fonte: www.quotidianoarte.it, 17 luglio 2017