Nel Norfolk, in Inghilterra, l’erosione delle coste ha portato alla luce un antico strato di sabbia compatta in cui erano rimaste impresse impronte umane lasciate tra 780.000 e un milione di anni fa da alcuni dei primissimi abitanti del nord Europa, forse appartenenti alla specie Homo antecessor di Kate Wong
La scoperta è avvenuta all’inizio dello scorso maggio nelle vicinanze della cittadina balneare di Happisburgh, vicino a Norfolk, dove le maree avevano eroso la spiaggia sabbiosa rivelando le distese di fango sottostanti. La squadra di archeologi ha dovuto agire rapidamente per rilevare la superficie con le impronte prima che le maree la cancellassero completamente, usando una tecnica chiamata fotogrammetria multi-immagine e scansione laser, così da catturare le impronte in tre dimensioni. Alla fine di maggio le orme erano già scomparse.
In un articolo appena pubblicato su “PLoS ONE”, Nick Ashton del British Museum e colleghi riferiscono che l’analisi delle impronte – che mostrano arco plantare, avampiede, tallone e dita dei diversi individui – suggerisce che siano state lasciate da un gruppo di cinque persone mentre camminavano verso sud lungo un grande fiume. Sulla base delle lunghezze apparenti dei piedi, l’altezza dei membri del gruppo variava da 0,93 a 1,73 metri, indicando che il gruppo era composto da adulti e ragazzi. I ricercatori stimano la massa corporea degli adulti in 48-53 chilogrammi.
A quale delle prime specie umane appartengano le impronte non è noto, perché nel sito non sono stati rinvenuti resti umani. Ma a giudicare dalla antichità delle orme, un probabile candidato è Homo antecessor, una specie nota grazie ai reperti del sito di Atapuerca in Spagna, che aveva dimensioni del corpo simili a quelle dei più corpulenti tra i soggetti che hanno lasciato le orme di Happisburgh.
Happisburgh è il più antico sito conosciuto con testimonianze della presenza umana nel nord Europa. Scavi precedenti hanno restituito decine di strumenti di selce che quegli antichi popoli usavano per macellare gli animali o lavorarne le pelli, indicando che condividevano il territorio insieme a un serraglio di grandi mammiferi, tra cui mammut, rinoceronti, cavalli e bisonti.
C’è qualcosa che emoziona in queste orme che hanno catturato un istante della vita di quegli antichi uomini in modo molto vivido, ma che suscitano al contempo molte domande su chi fossero, che cosa stessero facendo, come vivessero. Non potremo mai saperlo con certezza. Ma forse la continua erosione della costa a Happisburgh rivelerà maggiori indizi sulla loro vita.
(La versione originale di questo articolo è apparsa il 7 febbraio su http://www.scientificamerican.com .)
Fonte: http://www.lescienze.it , 1 febbraio 2014