La villa in località Vallaneto. Lo scorso 23 settembre si è tenuta a Fondi (LT), nella sede del locale Museo Civico, la presentazione al pubblico della I Campagna di indagine archeologica, svoltasi durante lo scorso mese di settembre in località Vallaneto, dove sorge un interessante complesso di età romana: una villa di prima epoca imperiale, disposta su almeno due livelli ed estesa su di una superficie di circa 6000 mq. Già noto negli anni ’60, fatto oggetto di un seminario di Rilievo da parte del prof. Fasolo della Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, a tale complesso sono state dedicate solamente brevi trattazioni compilative da parte dei prof. De Rossi e X. Lafon, ma non è mai stata indagata sistematicamente. Allo scopo di chiarire in primo luogo l’estensione e la planimetria e di stabilire almeno in parte la cronologia dell’insediamento è stata effettuata, nello scorso mese di settembre la prima campagna di indagine archeologica, di ripulitura delle emergenze e di documentazione grafica e fotografica. Tali operazioni, condotte da una équipe di giovani archeologi, sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologica per il Lazio nella figura della dott.ssa N. Cassieri, sono state possibili grazie alla sponsorizzazione del M.O.F. S.p.A., della Banca Popolare di Fondi e del Comune locale. I risultati soprattutto per quanto concerne le strutture evidenziate, sono stati per molti aspetti superiori alle attese. La villa sorge su di una sella naturale, prospiciente le rive del Lago di S. Puoto. Il complesso residenziale venne edificato su un imponente sistema di sostruzioni, per superare la difficoltà derivante dalla posizione del luogo scelto, a cavallo tra due alture e dunque irregolare. Le strutture così realizzate, utilizzate almeno in parte come riserve idriche, creano una piattaforma, centrale rispetto al resto del complesso, tutt’attorno alla quale si dispone il settore abitativo della villa. Un ulteriore ordine di sostruzioni, anch’esse probabilmente utilizzate come cisterne, era inoltre ubicato nella seconda terrazza, caratterizzata da una bella vista sul Lago San Puoto e quindi anche sul mare. La villa era inoltre servita da un acquedotto, a ridosso del sistema delle cisterne, di cui rimane un ampio tratto ben conservato. Non è possibile, allo stato attuale delle indagini, identificare la porzione residenziale né il settore produttivo della villa, che, per minimo che fosse, doveva essere comunque presente in una struttura di questo tipo. I materiali restituiti (moltissimi frammenti di intonaci e stucchi dipinti, nonché lastre Campana frammentarie, bolli laterizi…) fanno propendere per un inquadramento di uno dei periodi di vita della villa nell’ambito dei primi decenni dell’Impero. Oltre all’avvio dell’indagine sistematica della villa in loc. Vallaneto sono state portate avanti anche una serie di ricognizioni topografiche, mirate alla contestualizzazione del complesso oggetto principale delle ricerche nell’ambito del comprensorio fondano. Anche in questo caso, pur essendo i dati a disposizione preliminari, è stato possibile ottenere risultati particolarmente interessanti: infatti la villa risulta essere ben inserita nella viabilità locale, essendo servita a breve distanza da una strada basolata. Inoltre, tutta la zona appare caratterizzata da una fitta serie di strutture con utilizzo idrico, spesso anche monumentali. Le indagini sia quelle di scavo archeologico in località Vallaneto sia quelle di ricerca topografica continueranno nei prossimi mesi, essendo stata già messa in cantiere una seconda campagna agli inizi del prossimo autunno.
Autore: M. Cristina Biella – Massimiliano Di Fazio
Cronologia: Arch. Romana
INDAGINI ARCHEOLOGICHE NEL COMUNE DI FONDI (LT)
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