«Finalmente Ramses sarà felice»: così ha commentato l’illustre trasloco il responsabile delle antichità egizie, Zahi Hawass, sostenendo che lo spostamento della monumentale statua dalla piazza del Cairo alla zona del Grand Egyptian Museum è una sorta di promozione per il faraone.
A far notizia non è solo il cambiamento di casa di Ramsete II, ma anche il motivo principale, ovvero l’inquinamento invasivo della città africana (tra le più inquinate al mondo), che rischia di corrompere il monumento. La migrazione dalla piazza al Grand Egyptian Museum sarà filmata da tutte le televisioni egizie e costituisce un evento spettacolare, anche se la cerimonia che avrebbe dovuto accompagnarla è stata cancellata per rispetto della situazione in Libano.
RAMSETE II è considerato uno dei Grandi della storia, sicuramente il faraone più conosciuto. Il suo regno fu grande e durevole (dal 1279 al 1212 a.C.) e passò alla storia soprattutto per la guerra contro gli ittiti, nella battaglia di Kadesh e per aver trasferito la capitale da Tebe alla zona del Delta. Visse fino a 97 anni, ebbe 5 o 6 mogli reali (oltre a quelle secondarie) e, narrano le leggende, un centinaio di figli. Grande guerriero, ma anche uomo di pace e (si dice) padre affettuoso. Figlio di Seti e di Tuya, Ramesse II salì al trono dopo una probabile coreggenza con il padre. Fu un grandissimo costruttore.
LA POLITICA – E c’è anche chi ha visto una ragion politica a trainare la decisione: Ramsete II viene infatti considerato un accanito persecutore degli ebrei e da molti è considerato un simbolo anti israeliano. In realtà questa interpretazione, secondo Hawass, è pura demagogia e l’iniziativa ha seguito criteri esclusivamente ambientali. La monumentale costruzione, scoperta nel 1883 vicino a Memphis, «risiede» al Cairo dal 1954.
Fonte: Corriere della Sera 25/08/2006
Autore: Emanuela Di Pasqua
Cronologia: Egittologia