L’Egitto ha annunciato una nuova fase di restauri della sfinge di Giza appena fuori il Cairo.
Risalente alla metà del III millennio a.C., il monumento ha subito interventi di restauro a partire dai lavori effettuati dal faraone Thutmosi IV nel 1400 a.C. L’ultima fase dei lavori includerebbe la ricostruzione di parti erose per effetto dell’inquinamento atmosferico, in particolare in corrispondenza del petto e del collo della statua.
A Luxor invece, un progetto nella Valle delle Regine, annunciato di recente, rappresenta l’ultima collaborazione tra il Consiglio Superiore delle Antichità egiziane e il Getty Conservation Institute, con sede a Los Angeles, una partnership fondata nel 1985 per i restauri della tomba di Nefertiti.
Il nuovo progetto, articolato in tre fasi annuali più tre ulteriori anni di completamenti, risolverà le condizioni di circa un’ottantina di tombe dell’area minacciate soprattutto dalle acque sotterranee ad elevato contenuto salino a causa dell’intensa coltivazione della canna da zucchero sulle sponde del Nilo.
Un progetto di recupero, iniziato nel 2005 e coordinato dalla società svedese Sweco, in collaborazione con le autorità egiziane, comprende lo scavo di una rete di canali di drenaggio intorno ai templi di Luxor e di Karnac. Il progetto è finanziato dalla United States Agency for International Development che ha stanziato 50 milioni di dollari.
Fonte: Il Giornale dell’Arte 01/07/2006
Cronologia: Egittologia