Niente oro, ornamenti o tesori: la nota regina dell’antico Egitto, semplicemente deposta a terra, giaceva nella tomba della sua nutrice Sitre-In (Valle dei Re, Luxor, tomba KV60). Solo il braccio destro piegato sul seno con il pugno chiuso indicava l’origine regale della mummia. Per il resto, era quanto rimaneva di una donna obesa, con un viso maschile, che soffriva di mal di denti, morta intorno ai 50 anni per un cancro o per il diabete.
All’ingresso del Museo Egizio del Cairo, davanti alle maestose statue del faraone Amenhotep III e della regina Teie, la teca di vetro con le mummie di Hatshepsut e della nutrice è rimasta coperta dalla bandiera egiziana fino all’inizio della conferenza stampa del ministro della Cultura Farouk Hosni e del segretario generale del Consiglio Superiore per le Antichità.
Hawass, a capo del team che ha identificato la mummia della regina, sottolinea che “Hatshepsut è stata identificata mediante l’applicazione di tecnologie moderne alla ricerca archeologica”.
Nel corso dell’ultimo anno quattro mummie femminili prive di identità e i resti di Hatshepsut (visceri, fegato e un dente, conservati in un vaso canopo col suo nome nel complesso funebre di Deir el-Bahari, a Luxor) sono state sottoposte ai raggi X e alla prova del DNA. Così un molare ha rivelato l’identità della regina: Discovery Channel ha ripreso il lavoro passo per passo e lo proietterà nei porssimi mesi.
Hatshepsut, quinto sovrano della XVIII dinastia, regnò in una fase cronologica di passaggio tra il XVI e il XV sec. a.C. Inizialmente co-reggente insieme al figlio, assunse poi il titolo di faraone. Con l’appoggio del clero tebano, diffuse il mito della sua nascita divina dal dio Amon-Ra e infine, tolta la terminazione femminile del suo nome (T), divenne per tutti ‘Sua maesta’ Hatshepsù.
Dopo la morte fu condannata dal figliastro Thutmosi III alla ‘damnatio memoriae’ e il suo nome fu cancellato da monumenti, documenti e statue.
Di conseguenza la mummia fu spostata dalla tomba ufficiale. La tomba KV60, quella della nutrice, era stata scoperta nel 1903 dall’archeologo britannico Howard Carter (lo stesso che nel 1922 trovò la tomba di Tutankhamon).
La mummia di Satre-In era stata portata al Cairo, mentre quella della donna obesa, allora non identificabile, era rimasta a Luxor.
Le due mummie ora saranno esposte con le altre al Museo Egizio del Cairo.
Fonte: ANSA 28/06/2007
Cronologia: Egittologia