Una serie di recenti scoperte archeologiche potrebbe rispondere ad alcune domande chiave sulle origini umane, dimostrando non solo che l’Homo sapiens venne dall’Africa, come l’Homo erectus, ma che l’uomo migrò dal continente già completamente moderno, con comportamenti sviluppati molto prima di quanto si pensasse. Le prove di questa teoria verrebbero da un sito sudafricano, la caverna Blombos, in cui sono stati trovati numerosi strumenti in osso, tutti risalenti a più di 70.000 anni fa. La scoperta indica quindi che la “tecnologia dell’osso” è due volte più vecchia di quanto appurato finora: l’avvento di questi strumenti rappresentò un progresso fondamentale, ed è considerato dagli archeologi un indicatore chiave della modernità degli esseri umani. Un’analisi dei reperti dimostra che la modernità si evolvette per prima cosa in Africa. “La reale implicazione è che c’era un comportamento moderno in Africa 35.000 anni prima che in Europa” sostiene Cristopher S. Henshilwood, professore di archeologia alla State University of New York a Stony Brook e principale autore dello studio. Questo studio contraddice l’opinione diffusa secondo cui gli esseri umani erano già anatomicamente moderni in Africa a partire da 150.000 o 100.000 anni fa, ma non assunsero comportamenti moderni fino a quando non si trasferirono in Europa, tra 50.000 e 40.000 anni fa.Per ora i reperti sono stati datati solo in modo geologico, studiando i sedimenti in cui sono racchiusi, ma si sta lavorando per giungere a una datazione diretta dei manufatti per mezzo di tecniche di termoluminescenza.
Fonte: Le Scienze
I PIU’ ANTICHI STRUMENTI AFRICANI IN OSSO
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