In uno studio pubblicato sulla rivista “Current Anthropology”, alcuni ricercatori dell’Università di Cambridge ipotizzano che la diffusione degli esseri umani moderni dall’Africa all’Asia meridionale possa essere avvenuta soltanto 70.000 anni fa.
“Sarà necessario lanciare nuovi progetti di ricerca paleoantropologica in Asia – afferma Michael Petraglia, autore dello studio – se vorremo documentare la diffusione della nostra specie e spiegare come siamo diventati moderni dal punto di vista comportamentale”.
L’espansione dell’uomo moderno nell’Asia del Sud sembra far parte di una storia complessa e talvolta tragica. I ricercatori ipotizzano che l’Homo sapiens, una volta giunto in regioni come l’India, abbia incontrato ominidi arcaici indigeni (come l’Homo heidelbergensis). “Anche se una spiegazione precisa per la scomparsa delle popolazioni arcaiche non esiste ancora, – spiega Petraglia – è piuttosto chiaro che esse sono state portate all’estinzione, probabilmente a causa della competizione a lungo termine con gli esseri umani moderni”.
Tuttavia, Petraglia e il collega Hannah James non sono riusciti a trovare alcun segno di una “rivoluzione” improvvisa nel comportamento umano 50.000 anni fa, un’ipotesi avanzata da alcuni ricercatori in Africa e in Europa. Le prove archeologiche in Asia meridionale indicherebbero invece una diversità di risposte comportamentali, nelle quali a volte – ma non sempre – sono stati prodotti artefatti simbolici espliciti.
Fonte: Le Scienze on line
Cronologia: Preistoria
HOMO SAPIENS: Dall’Africa all’Asia
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