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HEUNEBURG (D). Quel che resta dei Celti.

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Caduti sotto i colpi dell’impero romano dopo aver governato su gran parte dell’Europa per oltre 800 anni, i popoli e le tribù celtiche vissute tra l’VIII e il II secolo a.C. hanno lasciato a testimonianza della loro fiorente civiltà imponenti fortezze, torri, mura e cimiteri ancora oggi avvolti in un alone di mistero.
L’ultima traccia arrivata fino a noi è una tomba risalente a 2.600 anni fa, scoperta lo scorso anno nei pressi della fortezza preistorica di Heuneburg nel sud-ovest della Germania, uno dei più importanti e antichi insediamenti celtici. Al suo interno, un vero e proprio tesoro di gioielli d’oro, ambra e bronzo accompagnava i resti di una donna e di un bambino (forse il figlio), il che fa pensare che la defunta appartenesse all’aristocrazia di Heuneburg.
La tomba è situata all’interno di una camera sotterranea grande 4 x 5 metri in ottimo stato di conservazione. Il pavimento in legno di quercia, anch’esso intatto, ha consentito di risalire all’età precisa in cui fu sepolta la donna mediante dendrocronologia (la storia scritta negli alberi): l’albero ha 2.620 anni quindi, ammettendo che fu abbattuto per costruire la tomba, la donna morì nel 609 a.C. Questo ne fa la più antica tomba principesca femminile del mondo celtico.
Delle oltre 50 aree funerarie scoperte all’esterno della cittadella fortificata di Heuneburg (nella foto il tumulo n. 2), molte non sono ancora state scavate ed altre ancora attendono di essere identificate. Tra quelle aperte spicca il “Gruppo Hohmichele”, una necropoli composta da almeno 36 tumuli funerari che prende il nome da quello più grande, l’Hohmichele.

Autore: Rebecca Mantovani

Fonte: Focus.it, 16/05/2012

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