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GUBBIO (Pg). FESTIVAL DEL MEDIOEVO, dal 25 al 29 settembre 2024.

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Il tema di questa decima edizione è “Secoli di luce. Sulle spalle dei giganti”. Una riflessione sul Medioevo lontano dalla banalità degli stereotipi, fatto di grandi uomini e grandi donne che hanno segnato dieci secoli della nostra storia. Un lungo tempo di innovazioni e trasformazioni e di continui “rinascimenti”, in tutti i campi del sapere, dall’arte alla politica, dalle istituzioni pubbliche alla vita quotidiana. Mille e più anni di grandi viaggi, pellegrinaggi e commerci fra mondi lontani e diversi, caratterizzati da una miriade di innovazioni e scoperte. Secoli nei quali sono nate anche le lingue d’Europa, le nazioni, le banche e le università e nei quali straordinari pensatori hanno sviluppato le basi della moderna cultura scientifica.

 * Mercoledì 25 settembre 2024, alle 21.15 lo storico Alessandro Barbero inaugurerà la prima delle serate d’autore del Festival del Medioevo con la lezione spettacolo “La rivoluzione di Francesco d’Assisi” in cui esplorerà la figura del più famoso santo italiano come rivoluzionario religioso e sociale, evidenziando il suo impatto duraturo sul mondo medievale e non solo.

* Sabato 28 settembre 2024, alla stessa ora, ci sarà Francesco Guccini con “Diverso tutti gli anni, e tutti gli anni uguale” un appuntamento imperdibile per riflettere su storia, cultura e memoria attraverso la musica e le parole del celebre cantautore, a partire dalla sua Canzone dei dodici mesi.

A chiudere il Festival del Medioevo sarà invece Dario Fabbri domenica 29 settembre 2024 con una lezione su “Popoli e imperi: lo sguardo della geopolitica”, offrendo una riflessione sulle dinamiche di potere che hanno modellato il mondo medievale fino a giorni nostri.
Il programma delle serate d’autore sarà arricchito anche da Matteo Saudino, in arte BarbaSophia, che venerdì 27 settembre parlerà de “Il rasoio di Occam”, raccontando al pubblico il pensiero critico ed il principio di economia intellettuale proposto dal teologo francescano inglese.
Mentre giovedì 26 settembre sarà la volta dello spettacolo “L’ombra del santo – Canzoni che senza saperlo conversano con Francesco” in cui Sara Jane Ceccarelli e il suo ensemble “Musica quasi spensierata” (Lorenzo De Angelis e Paolo Ceccarelli) interpreteranno canzoni ispirate alla figura di San Francesco, esplorando la spiritualità attraverso la musica.

N.B. (Il botteghino online per acquistare i biglietti delle serate sarà aperto a partire da mercoledì 4 settembre. Mentre per gli iscritti al club “Amici del Festival del Medioevo” sarà aperto un giorno prima, dal 3 settembre. Qui il link per iscriversi al club).

Il pomeriggio di giovedì 26 settembre si concluderà alle 18:00 con l’evento speciale: “Nero come il terrore. Un podcast sulla storia dell’omicidio nel Medioevo”. L’ideatore e direttore del Festival, Federico Fioravanti, intervisterà lo scrittore e divulgatore Carlo Lucarelli, autore di “Nero come il Terrore” un podcast Audible Original, disponibile dal 16 ottobre 2023. Il podcast, realizzato da Lucarelli assieme al criminologo Massimo Picozzi, rappresenta il terzo capitolo di una serie dedicata al true crime nella storia e fa seguito ai precedenti “Nero come il sangue” e “Nero come l’anima”.

Il programma. Oltre settanta grandi lezioni di storia in cinque giorni con accesso libero e gratuito dentro e fuori Piazzale Frondizi, 17 (Gubbio). Scopri qui il programma completo.

 * Mercoledì 25 settembre. A inaugurare la prima giornata del Festival sarà Maria Giuseppina Muzzarelli con la lezione “I mille colori dell’epoca senza nome”, un’analisi delle diverse tonalità culturali e sociali che caratterizzarono un’epoca ricca di sfumature, molto lontana dall’immagine stereotipata di oscurità e barbarie. A seguire sarà la volta dell’architetto Carlo Mario Tosco che con “La cattedrale gotica” esplorerà uno dei simboli del Medioevo, analizzando l’architettura gotica come espressione della luce divina, un elemento chiave nell’arte e nella religiosità medievale.
Nel pomeriggio sarà la volta di quattro lezioni dedicate ai secoli di luce. Cristiana Pasqualetti approfondirà l’arte della miniatura medievale, con particolare attenzione alla tecnica della doratura, che simboleggia la luce divina e la sua influenza sui manoscritti medievali, rendendoli veri e propri capolavori (“Illuminare: l’arte dorata della miniatura”).
L’archeologo Andrea Augenti presenterà la scoperta di uno dei più importanti ritrovamenti archeologici del XX secolo, il tesoro di Sutton Hoo, rivelando la ricchezza culturale e materiale dei popoli vichinghi e il loro contributo alla storia europea (“Portare alla luce: il tesoro vichingo di Sutton Hoo”).
Con “Venire alla luce: Il parto nel Medioevo”, Alessandra Foscati analizzerà come veniva vissuto nell’età di Mezzo un momento cruciale nella vita delle donne, attraverso testimonianze storiche e iconografiche, mettendo in luce le sfide e le credenze dell’epoca.
Infine Franco Cardini con “Mettere in luce: ’Siamo come nani sulle spalle di giganti’” farà una riflessione sulla continuità del sapere tra il Medioevo e l’età moderna, seguendo il filo della celebre metafora attribuita al filosofo Bernardo di Chartres, che agli inizi del XII secolo esortava i suoi allievi allo studio attento del passato: «Noi siamo come nani sulle spalle di giganti, così che possiamo vedere un maggior numero di cose e più lontano di loro, tuttavia non per l’acutezza della vista o la possanza del corpo, ma perché sediamo più in alto e ci eleviamo proprio grazie alla grandezza dei giganti».

Giovedì 26 settembre. La mattinata sarà dedicata a grandi figure femminili della storia medievale. Duccio Balestracci presenterà la figura di Santa Caterina da Siena: un personaggio straordinario, che unisce misticismo e un’attività politica intensa, influenzando profondamente la società e la Chiesa del suo tempo (In missione per conto di Dio: Caterina da Siena fra misticismo e politica). In “Ildegarda e la luce di fuoco”, Maria Giuseppina Muzzarelli ci farà fare un viaggio nel mondo mistico di Ildegarda di Bingen, dove la luce è metafora del divino e del sapere, esplorando le visioni della monaca tedesca e il loro significato simbolico e teologico. Isabella Gagliardi racconterà una delle donne potenti e influenti del Medioevo, esaminando la vita, le sue due incoronazioni come regina e il suo ruolo fondamentale nelle vicende politiche e culturali dell’epoca: “La straordinaria vita di Eleonora d’Aquitania”. In “Giovanna D’Arco: strega o santa?” Marina Montesano analizzerà la controversa di Giovanna D’Arco, esplorando le ragioni che la portarono a essere considerata tanto una santa quanto una strega, e il suo impatto sulla storia e l’immaginario collettivo.
Il pomeriggio di giovedì 26 settembre sarà aperto dalla lezione di Pietro Colletta su “Il latino, la lingua che unisce”: un’analisi del ruolo del latino come lingua franca del Medioevo, che ha unito culture diverse e ha permesso la diffusione del sapere in tutta Europa. In “La storia del fiorino” Sergio Valzania spiegherà come la moneta fiorentina ha rivoluzionato l’economia medievale, divenendo simbolo di stabilità e fiducia nel commercio internazionale. In “Quando nacque la musica” Patrizia Bovi ci accompagnerà in un viaggio alle origini della musica occidentale, esplorando le radici medievali di melodie e strumenti che hanno gettato le basi della musica moderna. “La scienza dell’astrologia” con Stefano Rapisarda sarà un’immersione nel mondo dell’astrologia medievale, una disciplina a metà strada tra scienza e superstizione, che influenzava profondamente la vita e le decisioni delle persone. Il pomeriggio si concluderà con l’appuntamento “Nero come il terrore. Un podcast sulla storia dell’omicidio nel Medioevo”. L’ideatore e direttore del Festival, Federico Fioravanti, intervisterà lo scrittore e divulgatore Carlo Lucarelli.

Venerdì 27 settembre. La terza giornata del Festival del Medioevo sarà aperta da Umberto Longo che con “Benedetto da Norcia: una proposta di speranza” racconterà la figura del fondatore del monachesimo occidentale, la cui regola e visione hanno gettato le basi per una rinascita spirituale e culturale dell’Europa. “Agostino e il Medioevo: una difficile eredità” di Gaetano Lettieri sarà una analisi sull’influenza di Sant’Agostino sul pensiero medievale, evidenziando le complessità e le sfide che la sua filosofia ha posto ai pensatori dell’epoca. Tommaso di Carpegna Falconieri farà un viaggio nel mito di Parsifal e del Santo Graal, esplorando le radici storiche e simboliche di uno dei cavalieri più famosi della Tavola rotonda di re Artù (“Parsifal e la luce del Graal”). Infine Massimo Oldoni racconterà la straordinaria storia di Gerberto d’Aurillac, il primo papa francese, che fu anche scienziato e inventore, un personaggio che ha incarnato le contraddizioni e le ambiguità del sapere medievale (“Cronache dell’impossibile: Gerberto d’Aurillac, la luce e l’ombra”).
Nel pomeriggio altre cinque lezioni. In “Malta, un faro nella storia del mare di mezzo” Andreas Steiner racconterà il ruolo cruciale dell’isola come crocevia di culture e potenze nel Mediterraneo medievale. In “Secoli bui oppure luminosi? Lo stereotipo è doppio” Antonio Brusa analizzerà criticamente lo stereotipo del Medioevo come epoca buia, evidenziando invece i molti aspetti di luce e progresso che caratterizzarono quei dieci secoli di storia. In “Dante, il significato delle carte ’illuminate’” Andrea Mazzucchi esplorerà simbolismo e significato delle carte illuminate nelle opere del Sommo Poeta, rivelando nuove interpretazioni della sua visione cosmologica e spirituale. “La prima università statale: gli 800 anni della Federico II di Napoli” di Fulvio Delle Donne sarà un omaggio del prestigioso ateneo partenopeo, la prima università statale al mondo, e il suo impatto sulla cultura e l’educazione medievale. A chiudere questo ciclo di lezioni sarà Franco Cardini con “L’Oriente, luce del sapere” in cui approfondirà il ruolo cruciale dell’Oriente come fonte di sapere e innovazione per l’Europa medievale, attraverso lo scambio di conoscenze e tecnologie. E non solo.

Sabato 28 settembre. La quarta giornata del Festival del Medioevo sarà aperta da Virtus Zallot con “Luci del cielo e dal cielo”; un’esplorazione delle rappresentazioni della luce nel Medioevo, sia come simbolo del divino che come fenomeno naturale, evidenziando il suo significato religioso e scientifico. In “La Divina Commedia dentro e oltre la luce” Alberto Casadei analizzerà la luce nella grande opera di Dante Alighieri non solo come elemento fisico, ma come simbolo di conoscenza e illuminazione spirituale, attraverso un viaggio nei tre regni dell’aldilà. In “L’enigmatico Maestro di San Francesco” Veruska Picchiarelli cercherà di raccontare quanto più possibile su un artista anonimo, noto come il Maestro di San Francesco, la cui opera ha lasciato un segno profondo nell’arte medievale, con particolare attenzione alle sue innovazioni nell’uso della luce e del colore. “Giotto. E niente fu come prima” di Serena Romano sarà una riflessione sul rivoluzionario contributo dal grande pittore all’arte medievale, che con il suo uso innovativo della prospettiva e della luce ha aperto la strada al Rinascimento.
Nel pomeriggio dopo la presentazione del Premio Italia Medievale, ci sarà la lezione di Amedeo Feniello su “L’alba del capitalismo”: un’analisi dell’emergere delle prime forme di capitalismo nel Medioevo, esplorando come queste abbiano gettato le basi per l’economia moderna. In “L’invenzione dell’Occidente” Alessandro Vanoli esaminerà come il concetto di Occidente sia stato forgiato nel Medioevo, attraverso un processo di definizione culturale e religiosa che ha avuto profonde implicazioni per la storia successiva. In “L’allegoria del Buon Governo: la comunicazione politica nell’Italia del Trecento” Gabriella Piccinni racconterà i segreti del celebre affresco di Ambrogio Lorenzetti nel Palazzo Pubblico di Siena, analizzando il suo significato come strumento di propaganda politica e sociale. Infine in “Giustiniano e il suo grande lascito all’Europa” Ortensio Zecchino racconterà l’eredità di Giustiniano, imperatore d’Oriente, il cui Codice ha influenzato profondamente il diritto europeo per secoli.

Domenica 29 settembre. L’ultima giornata del Festival del Medioevo inizierà con “Abelardo: gloria e prezzo della ragione” in cui Rossana Guglielmetti analizzerà la vita e il pensiero di uno dei filosofi più brillanti e controversi del Medioevo, che ha sfidato le convenzioni del suo tempo con la forza della ragione. Paolo Chiesa racconterà la vita del grande imperatore che ha plasmato la storia dell’Europa medievale attraverso i vari ritratti che la storia e la leggenda ci hanno tramandato “Carlo Magno: ritratti di un sovrano”. In “Marco Polo e l’Asia: ammirazione, narrazione, imitazione” Luca Molà mostrerà uno degli aspetti meno conosciuti del celebre mercante veneziano. In “Colombo, un’alba nuova ad Occidente” Gabriella Airaldi racconterà la figura dell’esploratore genovese e sulla sua scoperta dell’America, vista come un nuovo inizio per l’Occidente, con tutte le sue implicazioni storiche e culturali.
Il pomeriggio sarà aperto dalla lezione “La luce simbolo di distinzione sociale” in cui Beatrice Del Bo analizzerà la luce nelle sue diverse forme, spiegando come sia stata utilizzata nel Medioevo come simbolo di status e potere, dai gioielli ai riti religiosi. “Roberto Grossatesta e Ruggero Bacone: dalla mistica della luce alla scienza della visione” con Riccardo Fedriga sarà un’esplorazione del contributo di due grandi pensatori medievali, che hanno trasformato la luce da simbolo mistico a oggetto di studio scientifico, aprendo la strada alla scienza ottica. In “Un ‘Re Sole’ a Costantinopoli” Silvia Ronchey approfondirà la figura dell’imperatore bizantino come precursore del Re Sole, Luigi XIV, e le connessioni culturali e simboliche tra Oriente e Occidente. Infine ne “I maestri eterni della luce” Claudio Strinati dedicherà la sua lezione ai grandi maestri dell’arte che hanno saputo catturare e rappresentare la luce nelle loro opere evidenziando il loro impatto duraturo sulla storia dell’arte.

I focus del Festival. Nella prestigiosa Sala Blu del Centro Servizi Santo Spirito di Gubbio, il Festival del Medioevo ha organizzato una serie di lezioni tematiche per approfondire in maniera verticale la storia di Gubbio, i medievalismi ed i migliori saggi recenti sull’Età di Mezzo.
La mattina del 26 settembre si terrà il focus “Gubbio, la città di pietra”, con l’assegnazione delle borse di studio in memoria di Gennaro Pinna e Barbara Bettelli. Seguiranno una lezione di Carlo Mario Tosco su Piazza Grande, simbolo architettonico di Gubbio, la presentazione del libro “Gubbio nel Medioevo” e un intervento di Patrizia Ramacci sull’importanza delle abilità manuali nel Medioevo.

Venerdì 27 settembre sarà la volta del focus “La storia da sfogliare”, con interventi sui libri più interessanti dedicati al Medioevo. Alessio Innocenti parlerà del “Medioevo immaginato” nella cultura popolare, Marco Brando rifletterà su come i media italiani trattano l’Età di Mezzo, Roberto Antonini racconterà un viaggio in bicicletta attraverso l’Europa medievale, e Virtus Zallot esplorerà i significati simbolici degli abbracci medievali.
Nel pomeriggio, nella Sala Blu, si svolgerà il ciclo di lezioni “Il Medioevo dopo il Medioevo: verso la luce”, dedicato al medievalismo e alla cavalleria. Geraldina Leardi discuterà delle influenze medievali e bizantine nell’arte contemporanea, Umberto Longo esplorerà i simboli della cavalleria, Francesca Roversi Monaco analizzerà i cavalieri di luce nel medievalismo e orientismo, e Riccardo Facchini discuterà la reinterpretazione della cavalleria in “Game of Thrones”. Il ciclo si concluderà con Davide Iacono e Tommaso di Carpegna Falconieri che esamineranno rispettivamente la cavalleria nei racconti di Laura Mancinelli e il suo utilizzo come tema politico.

Infine domenica 29 settembre nella Sala Blu verranno presentati altri grandi saggi storici all’interno del focus “La storia da sfogliare“, Aldo Ferrari parlerà della storia della Russia medievale, Angelo De Nicola del primo giubileo del 1300, Mario Prignano degli antipapi, e Massimo Oldoni esplorerà il simbolismo dei ladroni crocifissi accanto a Cristo e dei quattro re biblici nell’arte medievale.

Non solo lezioni di storia. Ci saranno anche mostre, mercati, spettacoli, rievocazioni, focus tematici e attività didattiche che arricchiranno cinque giorni del Festival del Medioevo insieme ad alcuni speciali appuntamenti, tra cui Scriptoria, l’appuntamento dedicato all’arte della miniatura e della calligrafia con i laboratori e le dimostrazioni pratiche dei principali miniaturisti e calligrafi italiani e stranieri.

La Rai, con Rai Cultura e il canale Rai Storia è stato per tutte le edizioni il principale media partner della manifestazione, insieme alle riviste di divulgazione storica MedioEvo e Archeo. Collaborano in modo stabile con il Festival del Medioevo anche Italia Medievale, MediaEvi e l’Enciclopedia delle donne.

Info:
www.festivaldelmedioevo.it

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