La Grecia ha preso alla lettera l’espressione “immergersi nella storia” inaugurando, con tanto di taglio del nastro, il primo museo archeologico sottomarino.
Ci troviamo al largo dell’isola di Alonissos, dove è stato ritrovato il relitto di Peristera affondato intorno al 425 a.C. per cause ancora non del tutto chiare; da più di 2000 anni è adagiato a 28 metri di profondità nel Mediterraneo.
Il ritrovamento della nave mercantile, che trasportava vino verso Atene, è avvenuto intorno agli anni ’90 grazie ad un pescatore locale ma, fino ad oggi, le autorità avevano vietato le immersioni in questo specifico tratto per salvaguardarne l’incolumità.
Da agosto 2020, invece, oltre 3000 anfore antiche attendono di mostrarsi a turisti e subacquei all’interno del Parco Nazionale Marino di Alonissos, fino al 2 ottobre 2020.
Secondo quanto riportato dall’emittente greca ERT non si organizzeranno solo tour in immersione ma, grazie al Centro informazioni presente sull’isola, il pubblico potrà scoprire la storia dei naufragi e “tuffarsi” nelle acque grazie al supporto della realtà aumentata. C’è da dire anche che questo è solo il primo passo che darà alla Grecia l’opportunità di entrare sulla “mappa” del turismo subacqueo globale, già vincitore di numerosi premi dall’Unione Europea, insieme all’inserimento del progetto nel quadro del programma di cooperazione BLUE MED (iniziativa che promuove la conoscenza e la salvaguardia dell’area Mediterranea, sostenendo le politiche dell’UE relative alle questioni marittime). Insomma, per visitare il “Partenone dei relitti” – così ribattezzato dal governatore della Tessaglia, Kostas Agoratos, e riportato da The Guardian – non bisogna far altro che equipaggiarsi di pinne e bombole, ed immergersi in un luogo che vedrà presto l’apertura di altri siti sottomarini da esplorare.
Autore: Valentina Muzi
Fonte: www.artribune.com, 14 ago 2020