Una tavoletta di argilla vecchia di oltre tremila anni costituirebbe il più antico documento scritto decifrabile d’Europa ed è stata scoperta nei presi del villaggio di Iklena, nel Peloponneso.
La tavoletta sarebbe all’apparenza “un documento finanziario” proveniente da una città micenea ed è la più antica mai venuta alla luce in Grecia – e quindi in Europa – battendo i precedenti candidati di almeno un secolo.
La tavoletta sarebbe all’apparenza “un documento finanziario” proveniente da una città micenea ed è la più antica mai venuta alla luce in Grecia – e quindi in Europa – battendo i precedenti candidati di almeno un secolo.
L’iscrizione – che contiene nomi e cifre – è redatta in Lineare B, utilizzata dai micenei nell’Età del Bronzo (circa 1600 anni prima di Cristo).
Gli scavi di Iklena – sotto l’egida della Scuola di Archeologia di Atene – hanno finora portato alla luce tratti di mura ciclopiche e un sistema idrico avanzato risalente al 1550 a.C.: la città sarebbe stata distrutta nel 1400 a.C. da un’invasione del vicino regno di Pilo, il cui re Nestore è citato nell’Iliade.
Gli scavi di Iklena – sotto l’egida della Scuola di Archeologia di Atene – hanno finora portato alla luce tratti di mura ciclopiche e un sistema idrico avanzato risalente al 1550 a.C.: la città sarebbe stata distrutta nel 1400 a.C. da un’invasione del vicino regno di Pilo, il cui re Nestore è citato nell’Iliade.
Fonte: Virgilio.it, Notizie, 05 aprile 2011