Il patrimonio archeologico e storico della Grecia sta affrontando una minaccia crescente a causa del cambiamento climatico, una realtà che sta diventando sempre più preoccupante.
I recenti studi dimostrano che molti siti storici, in particolare quelli situati lungo le coste del Mediterraneo orientale, sono a rischio. Secondo una ricerca recente, 147 dei 464 siti analizzati potrebbero essere inondati nei prossimi 50 anni, e oltre la metà dei siti costieri in Grecia e Turchia rischia di essere sommersa entro la fine del secolo. Questo scenario evidenzia la gravità e l’urgenza di agire per salvaguardare un patrimonio culturale di inestimabile valore.
Un caso emblematico è rappresentato dall’isola di Delos, nei pressi di Mykonos, che già oggi subisce i danni dell’innalzamento del livello del mare. Le immagini satellitari raccolte da Copernicus Sentinel-2 il 5 gennaio 2024 mostrano chiaramente come le inondazioni stiano compromettendo questo sito archeologico unico al mondo. La situazione di Delos è un chiaro segnale che gli impatti del cambiamento climatico sul patrimonio culturale non sono più una minaccia futura, ma una realtà concreta che necessita di risposte immediate.
La consapevolezza della portata di questa crisi è presente anche a livello istituzionale. Già nel 2019, il governo greco ha organizzato una conferenza internazionale dedicata agli effetti del cambiamento climatico sui siti archeologici. In questa occasione, il Ministro della Cultura greco, Lina Mendoni, ha ribadito l’importanza di adottare misure adeguate per prevenire ulteriori danni ai monumenti ed ai siti storici. Tuttavia, la minaccia non si limita all’innalzamento del livello del mare. Eventi climatici estremi, come sbalzi di temperatura, siccità, piogge torrenziali e l’inquinamento urbano, accelerano il degrado dei materiali che compongono i monumenti, mettendo ulteriormente a rischio la loro integrità.
Per affrontare questa complessa sfida, è necessario adottare un approccio integrato e lungimirante. Il monitoraggio continuo dello stato dei siti a rischio, attraverso tecnologie avanzate, rappresenta un passo cruciale. A questo si affiancano interventi mirati di conservazione e restauro, volti a proteggere i luoghi più vulnerabili.
È essenziale sviluppare strategie di adattamento che considerino gli scenari climatici futuri, promuovendo al contempo la ricerca e l’innovazione per individuare nuove tecniche di conservazione. Inoltre, la collaborazione internazionale può giocare un ruolo chiave, permettendo la condivisione di conoscenze, risorse e buone pratiche tra i diversi paesi.
La sfida posta dal cambiamento climatico al patrimonio archeologico della Grecia richiede azioni immediate e coordinate. Non intervenire significherebbe non solo perdere monumenti di valore inestimabile, ma anche compromettere irrimediabilmente la possibilità di comprendere e tramandare la storia dell’umanità.
Proteggere questi siti è una responsabilità collettiva, fondamentale per garantire che le future generazioni possano continuare a godere di questo straordinario patrimonio culturale.
Autore: Angelo Ruggieri
Fonte: meteoweb.eu 15 nov 2024