L’esplorazione avviene proprio all’interno del fossato dell’opera difensiva. I materiali antichi stanno riemergendo.
Spiega Rachel Frame, archeologa senior del sito Magna, lungo il vallo di Adriano, 117 chilometri di fortificazioni realizzati in Gran Bretagna da Roma. “Dopo mesi di tempo insolitamente umido che ci hanno costretto a chiudere gli scavi nel vallum (per gentile concessione dei canali di scolo dei campi che hanno allagato la zona), siamo finalmente riusciti a catturare una serie di tempo asciutto e a far ripartire le cose”.
“Abbiamo iniziato la scorsa settimana pompando fuori la piscina che si era formata tra giugno e luglio e poi ci siamo impegnati, metaforicamente e letteralmente a volte, a pulire il fango paludoso che ricopriva la trincea. – prosegue l’archeologa – Una volta che abbiamo potuto vedere di nuovo i depositi archeologici, ci siamo messi a tutto vapore per scavare un’area al centro della trincea per cercare di trovare la base del fossato una volta per tutte”.
“Anche il sole è uscito per unirsi a noi.- dice Rachel Frame – Un cambio di volontari non ci ha rallentato e il periodo 10 sta continuando il duro lavoro dei loro predecessori. Abbiamo individuato i lati e la base del vallum e ora li stiamo scoprendo nell’area centrale in preparazione per l’ultimo round di registrazione, si spera entro la fine di questa settimana. Non è stato tutto fango e argilla, però, perché il team ha fatto delle belle scoperte per ricompensare i propri sforzi. Abbiamo trovato una manciata di tegole romane nei riempimenti inferiori che all’inizio ci hanno lasciato perplessi perché non ci sono molti edifici nei dintorni, ma probabilmente provenivano dal castello miliare e dalle torri che originariamente si ergevano sopra le porte. Una tegola ha persino una piccola orma animale di 2mila anni fa, individuata mentre il fango veniva pulito”.
“L’emozione più grande è arrivata prima oggi, tuttavia, quando abbiamo avuto il nostro primo manufatto organico dal vallum. – dice l’archeologa – Una bella scarpa di cuoio è stata scoperta dai riempimenti più bassi sul lato sud del fosso. Ciò è stato inaspettato, poiché i depositi nel vallum finora non hanno mostrato segni di essere anaerobici (o in grado di preservare materiale organico). Con gli ultimi due giorni di scavo nella zona da trascorrere, chissà cos’altro potremmo scoprire”.
Fonte: www.stilearte.it 9 ago 2024