Il 24 agosto si sono svolte le fasi finali del recupero dal fondo dell’Adriatico della nave oneraria romana “Iulia Felix”, affondata oltre 18 secoli fa dieci chilometri al largo di Grado, a una profondità di 15 metri. Doveva essere il primo recupero al mondo di una nave romana integra (lunga 16 metri e larga 6), mentre finora le imbarcazioni antiche recuperate dai fondali marini sono state tutte suddivise in pezzi e ricomposte in museo in un secondo tempo. L’operazione prevedeva l’imbracatura dello scafo in un telaio in legno lamellare costituito da una struttura in legno, teli e acciaio e il successivo trasferimento al Museo per il trattamento conservativo dello scafo con l’uso di cere microcristalline. Un recupero difficile e delicato per i pericoli rappresentati da maree e venti contrari. Il tentativo è invece fallito a causa dei legni della chiglia che si sono rivelati marci. La nave è comunque stata recuperata ma a pezzi, catalogando e recuperando le singole assi della nave che subiranno un processo di desalinizzazione, restauro e assemblaggio finale tale da rendere comunque visibile la nave nella sua interezza, quando sarà esposta, probabilmente tra due anni, nel Museo nazionale di archeologia subacquea e navale di Grado che sorgerà appositamente per la Iulia Felix. L’apertura del Museo consentirà di esporre accanto alla nave il carico e il corredo di bordo (circa 300 anfore con vino, olio e alimenti, statuette votive, strumenti di lavoro, sculture, vetri) recuperato nelle numerose campagne di scavo susseguitesi dalla scoperta del relitto nel 1986 ad oggi.
Fonte: La Stampa
Cronologia: Arch. Romana
GRADO – “Iulia Felix”
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