Un gruppo di scienziati dell’Università di Berkeley in California ha scoperto in Etiopia quelle che sembrano essere le più antiche tracce di un ominide, risalenti a 5,8 milioni di anni fa. I reperti potrebbero appartenere a un individuo che viveva nella foresta e che si muoveva in posizione eretta. Tali reperti sono interessanti per il periodo a cui risalgono, molto vicino a quello in cui si separarono i rami evolutivi che portarono all’uomo e allo scimpanzè (circa 6 milioni di anni fa). Il fossile è stato catalogato come una versione primitiva di Ardipithecus ramidus, ma ulteriori ricerche potrebbero portare alla definizione di una nuova specie. I fossili sono stati trovati nel deserto etiopico, in una zona dove, all’epoca, si trovava una foresta tropicale. La scoperta è quindi in contrasto con la teoria secondo cui l’inaridirsi delle foreste fu cruciale per l’evoluzione dell’uomo. Secondo questa teoria, i nostri progenitori impararono a stare in piedi e si differenziarono dai loro cugini perché le foreste erano scomparse ed essi dovettero imparare a vivere nelle praterie. Il nuovo fossile indica però che i nostri antenati avevano assunto una stazione eretta (considerata un tratto fondamentale che distingue gli ominidi dagli altri primati) già nella foresta. La scoperta è stata compiuta nella valle di Awash, circa 200 chilometri a nord-est di Addis Abeba, 80 chilometri a sud del luogo in cui fu trovata Lucy. I ricercatori hanno trovato 11 campioni, fra cui una mandibola e ossa delle mani e dei piedi. Purtroppo, mancando il cranio, è impossibile ricostruire l’aspetto dell’individuo, ma la mandibola ha all’incirca le stesse dimensioni di quella degli scimpanzè moderni, con i molari più grandi e gli incisivi più piccoli, che indicano una dieta più povera di frutti e ricca di cibi fibrosi.
Fonte: Le Scienze
Cronologia: Preistoria
GLI OMINIDI ASSUNSERO LA STAZIONE ERETTA NELLA FORESTA?
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