Il bambino nel grembo materno sogna dal terzo mese di gravidanza, quando il cervello è in formazione.
Da dove arrivano le immagini bidimensionali che producono i sogni fetali? Cosa si sogna quando si è un feto al terzo mese di gestazione?
Secondo studi recenti (J.A. Hobson, 2011 e 2019), il sonno intrauterino diventa regolare dalla 36ma settimana di gravidanza. Prove sperimentali (D. Chamberlain, 1998 e 2004) dimostrano che un feto attraversa una fase di sonno REM (la fase in cui gli adulti sognano), durante la quale gli arti si muovono, suggerendo che stia sognando. Altre prove (S. Ozturk, H. Karagoz, F. Zor, 2006) fanno supporre che i feti sognino prima d’iniziare i movimenti tipici della fase di sonno REM. Uno studio recente ha dimostrato che nei feti di pecora l’attività elettrica del cervello è associata al sogno, iniziando molto prima della manifestazione del sonno REM.
Cosa sognano i feti? Gli scienziati Voss U. e Klimke A. (2018) ritengono che i feti in utero possano sognare le sensazioni provate durante il giorno, sensazioni intrauterine, naturalmente. Altri suggeriscono che il cervello elabori immagini del mondo esterno, attingendole da ciò che s’intende per coscienza collettiva.
Le immagini oniriche sembrano essere un correlato inscindibile della materia cerebrale, sia umana che animale. In feti di vitello all’8° mese di gestazione, Ruckebusch Y. e coll. (1997 e 2004), osservarono stati di veglia e di sonno, simili a quelli rilevati in ruminanti adulti. Idem, in feti di agnello, in cui compaiono fasi di sonno con onde lente al 4° mese di gestazione (periodo gestazionale di 5 mesi), alternate a periodi di veglia. In questi animali, i movimenti fetali sarebbero presenti, sia in veglia, sia nel sonno tipo-REM occupante fino all’80% del tempo di registrazione. Hillman J. (2003), afferma: il sogno non è nel paziente, non è qualcosa che egli fa. Invece, è il paziente a essere nel sogno, ad essere costruito nella sua finzione. Hillman dice che le persone che si vedono nei sogni sono personae, maschere, nella cui cavità è presente un numen (un dio). Non si tratta di rappresentazioni (simulacra) del loro sé vivente, non fanno parte della persona che sogna. In molti sogni omerici, il dio o eidolon (immagine) appare al sognatore nelle vesti di un amico vivente.
Le immagini bidimensionali includono la Mente, non la Mente le immagini, così come è il sogno a includere il sognatore (l’io onirico), non l’inverso. L’esistenza del sogno sarebbe la dimostrazione di come la Mente si disinteressi della sua esperienza mortale per nutrirsi delle immagini che vanno formandola. Hillman lo chiama il vascello immaginale, ovvero la Nave della Morte.
Autore: Giuseppe Budetta – giuseppe.budetta@gmail.com