Un secolo fa il Polo Sud fu testimone di una tragedia. Raggiunto per la prima volta il 15 dicembre 1911 da R.E. Amundsen (1872/1928), esploratore e scienziato norvegese con quattro compagni.
R.F. Scott (1868/1912), l’esploratore britannico scopritore nel 1901 della terra di re Edoardo VII con la nave Discovery, raggiunse il Polo Sud cinque settimane dopo Amundsen e morì con i superstiti durante il ritorno.
Dice Scott il 16 gennaio 1912 nelle pagine ritrovate del suo diario: “È tutto chiaro, i norvegesi ci hanno preceduti e sono arrivati per primi al Polo Sud. È una terribile delusione. Fossimo sopravvissuti avrei potuto raccontare la resistenza e il coraggio dei miei compagni che avrebbe commosso il cuore di ogni britannico”.
La cronaca riporta che un gruppo di appassionati si sono dedicati all’inventario della baracca in legno a Cape Evans sull’isola di Ross, perfettamente conservata dopo un secolo, contenente migliaia di oggetti abbandonati dalla spedizione di Scott del 1911: carne in scatola, cioccolata, liquori e libri dell’epoca sono in mostra per i visitatori che, muniti di uno speciale permesso, possono entrare e immaginare i fantasmi degli avventurosi; rischiava di essere distrutta con tutto il contenuto finché una Associazione decise di ridarle vita impiegando quasi 10 anni di lavoro per salvare i cento metri quadrati con le memorie degli ardimentosi pionieri: “Neppure oggi è semplice sopravvivere in queste condizioni climatiche, nel 1911 era quasi impossibile”.
Amundsen arrivò in Antartide vincendo ogni avversità tornando con l’intera spedizione, Scott lasciò comunque in eredità all’Inghilterra il diario con gli appunti, una dettagliata cartografia e molte fotografie sviluppate subito dopo averle scattate.
I resti testimoniano quali sofferenze devono avere patito quegli uomini in un cammino a ritroso, sconfitti e senza alcuna speranza. La temperatura minima registrata in quelle zone è stata di -89,2° nel 1983.
Nel 1996 Borge Ousland fu il primo ad attraversare l’Antartide a piedi senza aiuti esterni.
Nel 2000/2001, dopo 3.500 km. e 90 giorni di lotta contro il vento ed il gelo, una americana ed una norvegese sono state le prime donne ad attraversare quel continente sugli sci; hanno raggiunto la banchisa di Ross e poi la base americana McMurdo che raccoglie ricercatori per confrontare il clima di 100 milioni di anni fa, quando il nostro pianeta ha cominciato a raffreddarsi, con quello attuale: lo scopo è quello di comprendere se l’effetto serra del terzo millennio ha avuto precedenti o comunque quanta influenza abbia sul clima la vasta calotta glaciale antartica.
Quando e se la tecnologia permetterà di andare oltre il metodo del carotaggio, gli strati interni sveleranno i molti segreti del passato con le relative testimonianze umane.
Dice Scott il 16 gennaio 1912 nelle pagine ritrovate del suo diario: “È tutto chiaro, i norvegesi ci hanno preceduti e sono arrivati per primi al Polo Sud. È una terribile delusione. Fossimo sopravvissuti avrei potuto raccontare la resistenza e il coraggio dei miei compagni che avrebbe commosso il cuore di ogni britannico”.
La cronaca riporta che un gruppo di appassionati si sono dedicati all’inventario della baracca in legno a Cape Evans sull’isola di Ross, perfettamente conservata dopo un secolo, contenente migliaia di oggetti abbandonati dalla spedizione di Scott del 1911: carne in scatola, cioccolata, liquori e libri dell’epoca sono in mostra per i visitatori che, muniti di uno speciale permesso, possono entrare e immaginare i fantasmi degli avventurosi; rischiava di essere distrutta con tutto il contenuto finché una Associazione decise di ridarle vita impiegando quasi 10 anni di lavoro per salvare i cento metri quadrati con le memorie degli ardimentosi pionieri: “Neppure oggi è semplice sopravvivere in queste condizioni climatiche, nel 1911 era quasi impossibile”.
Amundsen arrivò in Antartide vincendo ogni avversità tornando con l’intera spedizione, Scott lasciò comunque in eredità all’Inghilterra il diario con gli appunti, una dettagliata cartografia e molte fotografie sviluppate subito dopo averle scattate.
I resti testimoniano quali sofferenze devono avere patito quegli uomini in un cammino a ritroso, sconfitti e senza alcuna speranza. La temperatura minima registrata in quelle zone è stata di -89,2° nel 1983.
Nel 1996 Borge Ousland fu il primo ad attraversare l’Antartide a piedi senza aiuti esterni.
Nel 2000/2001, dopo 3.500 km. e 90 giorni di lotta contro il vento ed il gelo, una americana ed una norvegese sono state le prime donne ad attraversare quel continente sugli sci; hanno raggiunto la banchisa di Ross e poi la base americana McMurdo che raccoglie ricercatori per confrontare il clima di 100 milioni di anni fa, quando il nostro pianeta ha cominciato a raffreddarsi, con quello attuale: lo scopo è quello di comprendere se l’effetto serra del terzo millennio ha avuto precedenti o comunque quanta influenza abbia sul clima la vasta calotta glaciale antartica.
Quando e se la tecnologia permetterà di andare oltre il metodo del carotaggio, gli strati interni sveleranno i molti segreti del passato con le relative testimonianze umane.
Autore: Giuliano.confalonieri@alice.it