Abitata in origine da popolazioni di stirpe germanica, la Svezia nel sec. V si costituì in regno con capitale Uppsala. Dal secolo VIII gli svedesi parteciparono alle grandi spedizioni vichinghe nelle isole britanniche, nell’Atlantico e nella pianura russa.
Il processo di cristianizzazione, avviato col battesimo di re Olaf Sköttkonug si affermò nel sec. XII quando fu iniziata la conquista della Finlandia, successivamente eretta in ducato dipendente dalla corona.
Nel 1389 Margherita, regina di Danimarca e Norvegia, cinse la corona svedese, unificando per la prima volta i tre regni scandinavi.
Nel 1523 la Svezia tornò indipendente con Gustavo I Vasa, che staccò la chiesa svedese da Roma e adottò il protestantesimo. Il successore Erik XIV iniziò una politica di espansione militare ed economica nel Mar Baltico (mare interno dell’Oceano Atlantico settentrionale), culminata nel XVII secolo con Carlo IX e con Gustavo II Adolfo che partecipò alla guerra dei 30 anni rendendo la Svezia potenza egemone del Nord Europa.
Con la pace del 1660 la Svezia di Carlo X Gustavo raggiunse la massima espansione, ma alla fine delle guerre del nord contro Danimarca, Polonia e Russia perdette i possedimenti oltre il Baltico, i territori tedeschi e la Finlandia.
Nel 1818 alla morte di Carlo XIII salì al trono il figlio adottivo, il generale napoleonico Bernadotte, che col nome di Carlo XIV iniziò una nuova dinastia.
Il processo di cristianizzazione, avviato col battesimo di re Olaf Sköttkonug si affermò nel sec. XII quando fu iniziata la conquista della Finlandia, successivamente eretta in ducato dipendente dalla corona.
Nel 1389 Margherita, regina di Danimarca e Norvegia, cinse la corona svedese, unificando per la prima volta i tre regni scandinavi.
Nel 1523 la Svezia tornò indipendente con Gustavo I Vasa, che staccò la chiesa svedese da Roma e adottò il protestantesimo. Il successore Erik XIV iniziò una politica di espansione militare ed economica nel Mar Baltico (mare interno dell’Oceano Atlantico settentrionale), culminata nel XVII secolo con Carlo IX e con Gustavo II Adolfo che partecipò alla guerra dei 30 anni rendendo la Svezia potenza egemone del Nord Europa.
Con la pace del 1660 la Svezia di Carlo X Gustavo raggiunse la massima espansione, ma alla fine delle guerre del nord contro Danimarca, Polonia e Russia perdette i possedimenti oltre il Baltico, i territori tedeschi e la Finlandia.
Nel 1818 alla morte di Carlo XIII salì al trono il figlio adottivo, il generale napoleonico Bernadotte, che col nome di Carlo XIV iniziò una nuova dinastia.
Un popolo di navigatori conosciuto dagli archeologi per uno dei più importanti reperti navali del mondo antico, ricuperato integro. Infatti la nave reale ‘Vasa’ affondò nel 1628 durante il viaggio augurale: sottratta al mare nel 1961 è l’unica nave da guerra del XVII secolo conservata ed esposta nel Museo di Stoccolma.
Dopo 20 anni venne ritrovato il relitto della ‘Kronan’ con migliaia di reperti interessanti. Recentemente è stata diffusa la notizia dell’identificazione su quei fondali di una imponente nave da guerra svedese (la ‘Svärdet’, forse gemella della ‘Kronan’) che si inabissò durante la grande battaglia nel Mar Baltico nel 1676 con le flotte olandesi/svedesi. Il naufragio costò la vita ai 600 marinai ed allo stesso ammiraglio. Sembra che anche questo vascello sia ottimamente conservato con l’intero armamento (quasi 90 cannoni) poiché il Mar Baltico è adatto alla conservazione dei relitti per una serie di circostanze ambientali.
La storia dell’archeologia sottomarina ha un suo precario e timido inizio: l’innata curiosità umana ha posto le basi di una scienza ancora in divenire per la vastità dell’ambiente e per la difficoltà di raggiungere profondità abissali.
I primi segnali dal fondo vennero individuati – probabilmente per merito di segnalazioni dei pescatori di spugne – ad Anticitera (isolotto greco): la Marina francese offrì due navi, furono reclutati palombari greci, italiani, turchi ed effettuate sei campagne dal 1908 al 1913.
La storia dell’archeologia sottomarina ha un suo precario e timido inizio: l’innata curiosità umana ha posto le basi di una scienza ancora in divenire per la vastità dell’ambiente e per la difficoltà di raggiungere profondità abissali.
I primi segnali dal fondo vennero individuati – probabilmente per merito di segnalazioni dei pescatori di spugne – ad Anticitera (isolotto greco): la Marina francese offrì due navi, furono reclutati palombari greci, italiani, turchi ed effettuate sei campagne dal 1908 al 1913.
Giuliano.confalonieri@alice.it