Il patrimonio archeologico della città ligure si é recentemente arricchito di un nuovo ritrovamento che fornisce elementi per ricostruire il tessuto urbano e la vita di Albenga dal I al IV secolo d.C.
Nei lavori di costruzione del nuovo istituto scolastico della Curia vescovile in prossimità del centro antico sono stati scoperti i resti di un edificio romano con anfore, un affresco e monete dell’epoca. Gli scavi, durati quasi un anno, sono stati illustrati dalla direttrice di zona del settore archeologico: “Si tratta di una scoperta rilevante per Albenga poiché fornisce indicazioni di come nei primi tre secoli dell’era cristiana la città si fosse sviluppata anche nella zona fuori dalle sue attuali mura”.
La casa della quale è rimasto il basamento dei muri perimetrali ha un’area di 120 mq. (in due delle cinque stanze sono affiorate anfore per il trasporto del vino e dell’olio).
Gli archeologi hanno staccato dal muro un affresco con disegni ornamentali: probabilmente era un edificio aperto al pubblico, forse un deposito commerciale, considerata la quantità di monete rinvenute.
Le sovrapposizioni medievali e moderne non hanno modificato la struttura urbanistica romana di Albenga che, dopo le distruzioni operate dai Goti e dai Vandali, fu ricostruita.
Con l’occasione vennero insediate anche la cattedrale ed il battistero (rimasto intatto dal V secolo) che tuttora costituiscono suggestivi richiami per i turisti e gli studiosi.
Il Museo Navale raccoglie parte del carico di una imbarcazione romana del I sec. a.C. affondata a due miglia dalla costa albenganese e scoperta nel 1950 dalla nave Artiglio sotto la direzione di Nino Lamboglia, instancabile promotore delle attività archeologiche.
Allo studioso ligure è dedicata la targa-ricordo con la scritta: Casa natale di Nino Lamboglia (7.8.1912 – 10.1.1977) storico, archeologo, fondatore dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri – Imperia 14.9.2002.
L’alto valore storico ed artistico della città – della quale restano ancora parti delle mura erette dall’imperatore Costanzo – è evidenziato nella piazza S. Michele con i vecchi grandiosi monumenti ed il campanile a cinque piani.
Il fascino emanato dalle vecchie strutture riporta alla memoria la vita dei secoli passati. Il primo nucleo di Albium Ingaunum risale al VI secolo a.C. sulla collina di San Martino.
Gli Ingauni, alleati dei Cartaginesi durante la seconda guerra punica, vennero sottomessi dai Romani nel 181 a.C. L’antico insediamento fu distrutto e sostituito il municipium.
Le sovrapposizioni medievali e moderne non hanno modificato la struttura urbanistica romana che coinvolge il centro storico. Dopo le distruzioni operate dai Goti e dai Vandali, la città fu ricostruita e venne insediato il nucleo episcopale (cattedrale, battistero) aggregato alla Chiesa milanese.
Dopo il 950 Albenga si costituì in libero Comune affrancato dalle famiglie feudali del contado. Gli Albenganesi parteciparono alla prima Crociata ed ottennero privilegi commerciali fino a quando dal 1179 il Comune entrò nell’orbita politicadi Genova.
Dopo le lotte civili tra Guelfi e Ghibellini che durarono per parte del secolo XIII e XIV, Albenga visse un periodo di declino, malgrado momenti di intensa vita culturale nel 1600/1700.
Nella seconda metà dell’Ottocento l’inaugurazione della linea ferroviaria e la bonifica della vasta pianura, Albenga recuperò il suo ruolo economico con la diffusa coltivazione agricola e la floricoltura in serra.
Nei lavori di costruzione del nuovo istituto scolastico della Curia vescovile in prossimità del centro antico sono stati scoperti i resti di un edificio romano con anfore, un affresco e monete dell’epoca. Gli scavi, durati quasi un anno, sono stati illustrati dalla direttrice di zona del settore archeologico: “Si tratta di una scoperta rilevante per Albenga poiché fornisce indicazioni di come nei primi tre secoli dell’era cristiana la città si fosse sviluppata anche nella zona fuori dalle sue attuali mura”.
La casa della quale è rimasto il basamento dei muri perimetrali ha un’area di 120 mq. (in due delle cinque stanze sono affiorate anfore per il trasporto del vino e dell’olio).
Gli archeologi hanno staccato dal muro un affresco con disegni ornamentali: probabilmente era un edificio aperto al pubblico, forse un deposito commerciale, considerata la quantità di monete rinvenute.
Le sovrapposizioni medievali e moderne non hanno modificato la struttura urbanistica romana di Albenga che, dopo le distruzioni operate dai Goti e dai Vandali, fu ricostruita.
Con l’occasione vennero insediate anche la cattedrale ed il battistero (rimasto intatto dal V secolo) che tuttora costituiscono suggestivi richiami per i turisti e gli studiosi.
Il Museo Navale raccoglie parte del carico di una imbarcazione romana del I sec. a.C. affondata a due miglia dalla costa albenganese e scoperta nel 1950 dalla nave Artiglio sotto la direzione di Nino Lamboglia, instancabile promotore delle attività archeologiche.
Allo studioso ligure è dedicata la targa-ricordo con la scritta: Casa natale di Nino Lamboglia (7.8.1912 – 10.1.1977) storico, archeologo, fondatore dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri – Imperia 14.9.2002.
L’alto valore storico ed artistico della città – della quale restano ancora parti delle mura erette dall’imperatore Costanzo – è evidenziato nella piazza S. Michele con i vecchi grandiosi monumenti ed il campanile a cinque piani.
Il fascino emanato dalle vecchie strutture riporta alla memoria la vita dei secoli passati. Il primo nucleo di Albium Ingaunum risale al VI secolo a.C. sulla collina di San Martino.
Gli Ingauni, alleati dei Cartaginesi durante la seconda guerra punica, vennero sottomessi dai Romani nel 181 a.C. L’antico insediamento fu distrutto e sostituito il municipium.
Le sovrapposizioni medievali e moderne non hanno modificato la struttura urbanistica romana che coinvolge il centro storico. Dopo le distruzioni operate dai Goti e dai Vandali, la città fu ricostruita e venne insediato il nucleo episcopale (cattedrale, battistero) aggregato alla Chiesa milanese.
Dopo il 950 Albenga si costituì in libero Comune affrancato dalle famiglie feudali del contado. Gli Albenganesi parteciparono alla prima Crociata ed ottennero privilegi commerciali fino a quando dal 1179 il Comune entrò nell’orbita politicadi Genova.
Dopo le lotte civili tra Guelfi e Ghibellini che durarono per parte del secolo XIII e XIV, Albenga visse un periodo di declino, malgrado momenti di intensa vita culturale nel 1600/1700.
Nella seconda metà dell’Ottocento l’inaugurazione della linea ferroviaria e la bonifica della vasta pianura, Albenga recuperò il suo ruolo economico con la diffusa coltivazione agricola e la floricoltura in serra.
Giuliano.confalonieri@alice.it